Il desiderio nascosto
Data: 20/03/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Etero
Autoerotismo
Autore: Golem, Fonte: RaccontiMilu
... lo zucchero), latte e biscotti, proprio come sarebbe accaduto se fossi stato catapultato in un romanzo di Jane Austen. Romina si sedette a fianco a me, mantenendo una distanza di sicurezza, e, sorprendentemente, iniziò la conversazione.“Renato mi ha detto che dovrei parlare con te.” Annunciò. “Perché tu sei bravo a capire questo genere di cose e ci aiuterai a risolverle.”Non fui sorpreso del fatto che Renato avesse anticipato alla fidanzata il reale motivo della mia visita, ne che Romina, avvisata della cosa, avesse introdotto l’argomento in maniera così fredda e robotica. Sospirai e, consapevole di non aver nulla da perdere ne da guadagnare, diedi inizio alle danze.“Mi ha detto che avete litigato.” Dissi.Romina annuì.“Mi ha detto che il motivo del litigio è il sesso.” Continuai, mantenendo un tono distaccato e cortese. “Non so altro, vuoi parlarmene?”Fino a quel momento tutto era andato come lo avevo immaginato e, conoscendo il soggetto, mi aspettavo di continuare sulla stessa linea d’onda per un po’, conversando con toni freddi, a distanza di sicurezza, senza ottenere alcuna vera opinione sull’accaduto fino a quando Romina non si sarebbe sciolta un po’. Sorprendentemente, invece, la ragazza crollò subito e, pur mantenendo un tono pacato, si lasciò andare ad uno sfogo lungo quasi un’ora, durante il quale io, sopraffatto da un’onda anomala di parole, ebbi a malapena modo di annuire, di tanto in tanto.Romina mi parlò di come i suoi rapporti intimi con Renato fossero freddi, ...
... di come i due non riuscissero mai a lasciarsi andare, ad abbandonare quei modi un po’ distaccati che li avevano sempre contraddistinti, a lasciarsi coinvolgere dal reciproco piacere. Mi raccontò di come Renato, inesperto ed impacciato, credesse di darle tutto il piacere necessario con il poco, sporadico e freddo sesso che i due condividevano di tanto in tanto, senza mai lasciarsi andare ad un minimo eccesso. Ascoltavo interessato e, nel frattempo, scoprivo una Romina frustrata dall’incapacità del suo uomo di condurla oltre il limite della sua inibizione, di farla uscire dalla prigione di bon ton e di morale nella quale era stata cresciuta ma, ancor più, delusa dal suo insuccesso nel far godere il proprio uomo, messo a disagio dalla propria vistosa inesperienza, dal suo fisico imperfetto e limitato dalla sua limitata fantasia, la quale lo conduceva a credere di aver fatto bene il proprio dovere (ricordavo infatti che si era vantato più volte della sua abilità) mentre in realtà non aveva combinato granché. Romina, da parte sua, aveva le sue colpe: non osava, non insisteva e non prendeva mai le redini della situazione e, nelle rare occasioni in cui tentava di sedurre il proprio uomo, si arrendeva al primo segno di disinteresse, spegnendo sul nascere una fiamma che avrebbe, invece, avuto bisogno di essere alimentata.Frustrata, arrabbiata, incompresa, Romina si era lasciata andare e, perse almeno nella conversazione le sue pesanti inibizioni, si era sfogata con me, nonostante fossi ...