Il desiderio nascosto
Data: 20/03/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Etero
Autoerotismo
Autore: Golem, Fonte: RaccontiMilu
... spostandosi i capelli castani dal viso, poi mi guardò, rossa in viso, incapace di pronunciare la frase successiva senza esitare.“Non…non sono capace…” disse.Risi impietoso, pentendomene subito dopo e spiegandomi subito alla povera Romina “Romina, non è una cosa che si impara, si fa e basta. Se non ti piace e un conto, altrimenti non è difficile.”Romina si avvicinò timidamente, appoggiando le sue labbra sul mio glande, esitando, pensando, imbarazzandosi. La incoraggia molto presto, spinto dall’istinto inevitabile di penetrarle la bocca le poggiai una mano sulla nuca, spingendola delicatamente in avanti, la prima volta fino a metà dell’asta, la seconda volta a tre quarti, la terza fino in fondo. Romina perse presto la sue inibizione ed iniziò a muoversi da sola, a succhiare, a leccare, a lasciare che io mi addentrassi sempre più dentro le sue labbra e fino alla sua gola. Non si fermava, non tossiva, non faceva fatica, succhiava soltanto avidamente ogni centimetro del mio membro, guardandomi in cerca di approvazione mentre si muoveva lentamente su e giù, con le mani poggiate sulle mie gambe.La fermai per un secondo. “Che fai?” mi chiese, ma io non le risposi, sorrisi soltanto, afferrandole un polso e portandolo verso la sua vita. Le alzai il maglione di qualche centimetro e le feci capire che volevo infilasse una mano sotto le mutandine e si masturbasse, mentre mi succhiava. Lei fece per tirarsi indietro ma non glielo permisi.“No, dai, è da puttana…” disse, con il tono che usa ...
... una bambina quando non vuole fare i compiti.“Da puttana? Guarda che non c’è niente di male a toccarsi. Lasciati andare, ti prometto che ne vale la pena. E poi, non c’è nulla di male nel sentirsi un po’ puttana ogni tanto, no? Trasgredire, fare cose che solitamente non si fanno, è parte del divertimento.”Lei fece per rispondere ma io le presi ancora la nuca e, delicatamente, la spinsi a riprendere, mugugnante, il lavoro che stava facendo. In poco tempo la sua mano destra si diede da fare ed i suoi mugugni si trasformarono, ben presto, in gemiti di piacere ai quali si unirono i miei. Avvolto dalle sue labbra, la osservavo mentre godeva e mi faceva godere, come non credevo fosse possibile, delle sue perverse attenzioni. Il fatto che lei ritenesse un atto, per me così semplice, una trasgressione incredibile, il fatto che si vergognasse, eccitata però troppo per tirarsi indietro, mi facevano impazzire.Sentii di doverla fermare, l’apice del piacere si stava avvicinando troppo in fretta, e la feci alzare in piedi. Lei, inaspettatamente, fece per andarsene, prendendomi per mano come per portarmi con se.“Dove vai?” le dissi, trattenendola per la stessa mano con la quale voleva trascinarmi via.“Andiamo a letto…no?” mi chiese lei, speranzosa.Le presi la vita con ambo le mani e la avvicinai, dolcemente, ad un muro poco lontano, appoggiandole la schiena contro la parete azzurra. Feci per toglierle il maglione ma lei mi fermò.“No…ti prego…mi vergogno…” mi pregò.“Ti vergogni?” le dissi “Non ...