1. Il desiderio nascosto


    Data: 20/03/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Etero Autoerotismo Autore: Golem, Fonte: RaccontiMilu

    ... tessuto della gonna, non riuscendo quindi a sgonfiarsi ed a liberarla.“Però, vedi.” Dissi, sebbene preda dell’imbarazzo “Ti sei lasciata andare e le cose sono venute da sole. Dovresti provare anche con Renato. Ora penso che sia meglio…”Feci per districarmi, non so come, dalla posizione in cui mi trovavo ma, nel farlo, peggiorai solo le cose. Il mio pene, eretto, trovò un varco nelle pieghe della gonna e, come sempre involontariamente, fece si che la parte gonfia dei jeans le colpisse l’intimo, proprio nella parte sensibile. Un singolo sospiro di Romina, a metà fra imbarazzo e piacere, segnò l’inizio di una reazione a catena inaspettata, incontrollabile e devastante.Le gambe di Romina si strinsero intorno al mio corpo ed il suo bacino, quasi a ribellarsi alla sua mente, riprese quel movimento delicato ed incerto che aveva dato origine al problema. Le mie mani, anch’esse probabilmente agendo per conto loro, spostarono come poterono la gonna, facendo in modo che la duna ormai innalzatasi sui miei pantaloni trovasse l’insenatura, ora umida, nelle mutandine della ragazza; come parte dello stesso movimento, i miei due arti superiori si alzarono, portando le mie dita a sfiorare il maglione nero, sorgendo fino a stringere le dita intorno a quelle montagne che la spessa lana nascondeva.Romina mi baciò, respirando a fatica, incerta, incapace di tenersi a freno, benché ci stesse provando. Dopo il bacio, che contribuì ad intensificare i nostri movimenti, mi guardò negli occhi, ...
    ... rossa in viso, imbarazzata ma visibilmente eccitata.“Cosa stiamo facendo?” mi chiese.“Non lo so.” Risposi io sussurrando, lasciando seguire alla mia risposta un sospirato gemito di piacere.“Mi piace…” rispose lei, accennando ad un sorriso per poi abbassare la testa, poggiandola sulle mie spalle, i suoi seni materni ancora stretti nelle mie mani mentre le sue cosce si strusciavano incontrollate contro i miei jeans.Strusciarsi, così come stavamo facendo, era piacevole ma, consapevole che oramai il danno era fatto, desideravo sprofondare ancor più nel terribile atto che stavo compiendo, con la gentile collaborazione della mia assistente, nei confronti del mio amico. Fermai Romina, le baciai il collo un paio di volte, ascoltando il suo respiro intenso e mi girai in modo da spingerla, con il mio movimento, a sedersi sul divano, lasciandomi libero di alzarmi. In un attimo mi sfilai scarpe, calze, jeans, t-shirt ed intimo e mi trovai, nudo, di fronte a lei che, ancora vestita, mi guardava con compiaciuta curiosità, quasi stesse vedendo un uomo nudo per la prima volta, e mi accarezzò il corpo, sfiorando solo il mio membro, mentre mi avvicinavo a lei, puntandole il pene verso il viso.Per un breve attimo non accadde nulla, guardavo intensamente Romina come ad indicarle che stavo aspettando lei e Romina, confusa, contraccambiava con uno sguardo inquisitore, come se non sapesse cosa fare.“Romina…che hai?” chiesi, “Non vuoi toccarlo? Non lo vuoi succhiare?”La ragazza sorrise imbarazzata, ...
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