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Emanuele 2.0
Data: 24/03/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: honeybear
... ordinartelo!!!! Sborrami addosso zoccola!!!!” la pacca sul culo è indizio eloquente che posso (e devo) obbedire. Mi stringo forte a lui. Sento il suo respiro greve spegnersi tra i peli del mio petto. Mi mordicchia un lobo facendomi gemere. Ansima. Ansimo. Le sue mani mi stringono le chiappe per sollevarmi leggermente. Lo serro tra le mie gambe, cosicché il mio bacino sia libero di muoversi meccanicamente dall’alto verso il basso contro il suo addome. “Brava… Brava la mia troietta… Così… - il mio cazzo durissimo ed il mio pelo bagnato che sfregano lungo il suo, mi mandano in tilt. Sono al punto di non ritorno – Cosìììì… Lasciati andare… Brava… Mmmm…” “AAAaaahhhHHH…” è un attimo di puro, intensissimo piacere. Lascio che mi stringa e mi coccoli come si fa con un bambino. Sono pochi, intensi attimi. Poi mi stacca da lui osservando i miei ricci scuri, appesantiti dall’acqua, che mi ricadono sulle spalle. Infine guarda in basso, invitandomi a seguirlo con lo sguardo. Nella zona immediatamente poco sopra l’ombelico, sta scorrendo il fiume caldo che gli ho rovesciato addosso e che, lento, arriva al pube. I suoi occhi mi si piantano addosso come i fari di un’auto nella notte. “E adesso leccala tutta… – mi intima spingendomi ad abbassarmi. Inizio a lappare perdendomi nel folto del suo cespuglio - …Non toccarti cagna! Lecca e basta!” La mia lingua passa e ripassa avida tra i suoi fili umidi e setosi, deglutendo ogni goccia di quel nettare acidulo ...
... ormai ampiamente diluito dall’acqua bollente. Acqua che cessa di scendere. Improvvisamente. Mi sta puntando addosso il suo cazzo. Non è in tiro. Nemmeno barzotto. Un getto inaspettato mi colpisce dritto in mio viso. D’istinto chiudo gli occhi per evitare di essere accecato dal suo piscio caldo. Li riapro per godermi appieno lo spettacolo del mio corpo irrorato da quella nuova pioggia dorata. Sembrano attimi infiniti ed incredibilmente intimi. È lui a spezzare la magia dell’incantesimo; mentre termina di sgrollarsi è come se all’improvviso realizzi di essersi dimenticato di qualcosa d’importante. “Dannazione! – esce rapido dal box e guarda l’orologio appoggiato sul costosissimo piano di marmo del lavandino - Siamo in ritardo! Forza asciugati in fretta…” aggiunge allontanandosi di corsa dal bagno. Faccio del mio meglio per accontentarlo. Quando torna, la sua vista mozza il fiato: la camicia chiara sapientemente sbottonata, sottolinea strategicamente sia i pettorali, sia il ciuffo di pelo che fa capolino dallo scollo. I pantaloni scuri, perfettamente aderenti alle gambe tornite e gli altri accessori, completano il quadro di una divinità. “Girati e alza una gamba… Forza! – l’impeto con cui viola la mia rosellina con un plug più grosso del precedente, mi costringe a sostenermi al lavandino – Non avrai certo pensato che ti privassi di un gingillo per te ormai indispensabile, troia!!!!” Fa male. Ma fortunatamente mi abituo in fretta alla nuova presenza ...