1. Confessioni di una mente perversa. -1a parte


    Data: 26/03/2018, Categorie: Etero Autore: sexitraumer, Fonte: Annunci69

    ... qui da te !”
    
    “Brava ! Hai fatto bene ! Ma il motorino ce l’hanno i carubba allora…”
    
    “Sì, mi avevano chiesto perché ce l’avessi io…e io ho detto che mi era stato prestato da un mio studente; sembrava che non ci volessero credere, per cui quando sono scesa dal mezzo togliendo il casco, letta la matricola se lo sono tenuto per accertamenti. Accidenti ! Ora che mi ricordo…il casco devo averlo lasciato a loro, insieme allo scooter…mannaggia! Io sono stata fermata nel luogo dell’incidente, ma il tuo scooter è integro, solo che la targa dev’essersi scolorita. Comunque sono carabinieri, e non te lo ruberanno certamente, immagino… Io ho detto di essere una professoressa, e mi hanno lasciato andare, finalmente! Eccomi qui con te, no ?!...ehi che stai facendo con il cell ? Non mi starai fotografando il culo per condividerlo con i tuoi amici…?”
    
    “Figurati ! Ho attivato il cerca-cose. Nel motorino ho fatto mettere nascosto bene un sensore di posizione con la sim dei cellulari. So in qualunque momento dove sta…me l’ha regalato un investigatore di infedeltà coniugali al quale ho fatto un favore mesi fa…”
    
    “E perché stai armeggiando col cell ?”
    
    “Per sapere dov’è…”
    
    “Ma…niente foto, vero ?! Fa vedere un po’, dai !…”
    
    “Palle hoh ! Ecco, guarda assieme a me…”
    
    “Io…non vedo niente Fede…ma funziona stò smartphone ?”
    
    Me lo fece vedere, ma doveva essersi impallato; solo un grigiume e basta. Foto per fortuna non ne aveva fatte. Il mio Federico non badava a me, e armeggiava ...
    ... col suo smartphone, senza curarsi di me. Poi dopo un’altra guardata allo schermo si calmò…
    
    “Uhm…sì è come hai detto tu: si trova in via Tolti…vabbé…uhmmmfff per stavolta facciamo che sta dal gommista…le gomme erano lisce; mi sa che non me lo ridanno stavolta…”
    
    “Ti faranno il verbale ?”
    
    “Sì, con una mega multona, cazzo !”
    
    “Fede, amore mio…perdonami, e sfogati! Io oggi ti volevo dare venti euro per ricompensarti della benzina; la multona…vedremo che si potrà fare.
    
    Papà conosce un avvocato…senti, sai che ti dico ?! Fammi il culo! Mi lascerò fare ciò che vuoi…dai !”
    
    “Vabbé ! Se non t’hanno perquisita loro lo farò io…”
    
    “Su toccami ! Mi stavi aprendo la camicetta prima…e dai !”
    
    “Vieni qua ! Bella figa di prof ! A quella che te la da si perdona tutto!”
    
    Beh, una cosa avevo evitata di dirla a Fede: il carabiniere che mi aveva fatto quelle domande che sembravano non finire, mi aveva percossa, a furia di dire che non ricordavo niente, mi sono sentita spintonare, trascinare, fino a quando ho finito per ritrovarmi stesa a terra, e si era divertito a spintonarmi pure sotto le tette; io feci finta che la cosa non mi disturbasse, quando cercano di provocarti per ottenere una reazione; sopportai, ed evitai pure di guardarlo; altrimenti lo avrei eccitato solo di più. Realmente i quei momenti avevo ricordi frammentati: a tratti mi sembrò persino che di essere stata schiaffeggiata, ma erano proprio schiaffi? Forse no… Il bello che i suoi colleghi, rimanendo a distanza ...
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