1. Confessioni di una mente perversa. -1a parte


    Data: 26/03/2018, Categorie: Etero Autore: sexitraumer, Fonte: Annunci69

    ... cosa fosse. Fortunatamente c’era una fontanella d’acqua nella via che portava al liceo dove lavoravo precariamente. Mi lavai la faccia al meglio che potessi, e cercai anche di ricompormi. Usai una pozzanghera per specchiarmi, ma l’acqua era decisamente opaca; forse era colpa dell’inquinamento atmosferico, e riuscii a malapena ad aggiustarmi il colletto della camicia; se quel carabiniere non mi avesse percossa buttandomi a terra…! Maledizione! La giacca si era strappata tra manica e spallina; meglio toglierla, tanto ormai l’inverno era alle spalle…se il bidello di sorveglianza mi avesse vista così, sai i pettegolezzi…entrai con la giacca ripiegata sul braccio; mi ricordai di passare il mio badge: il lettore del badge non aveva fatto aprire il cancelletto elettronico, e sul display comparve la scritta:
    
    “Accesso negato; orario non corrispondente al turno assegnato; attendere il personale d’ingresso…”
    
    Il custode, mi aveva riconosciuto lo stesso, e aveva aperto lui il cancelletto; ringraziai con un sorriso sfuggente, movendo per lo più la mano; il volto del custode non ero riuscita, o non mi ero curata di vederlo, e mi diressi dove avevo appuntamento: nella sala in cui il personale docente riceveva i genitori. Mi assicurai che in corridoio in quel momento non ci fosse nessuno, poi dopo un paio di sguardi, mi diressi a passo silenzioso verso l’aula. Aprii la porta, entrai, e la richiusi dietro di me. Per un po’ di tempo non sarebbe passato nessuno, nessuno, tranne il mio ...
    ... fidanzato…essendo un tipo che coi carabinieri aveva avuto in passato a che dire, evitai di parlargli del carabiniere aggressivo; adesso che c’era il mio uomo, il maschio di cui mi ero innamorata adesso sì che volevo essere “molestata”, o almeno frugata per bene…
    
    “Allora che fai? Mi frughi? Mi piace quando mi metti le mani addosso…”
    
    Le sue mani sembravano tentacolari tra i miei vestiti, ma il suo cazzo non riuscivo a sentirlo…eravamo agitati entrambi: io per la fretta e il tempo perduto e per il consiglio…lui perché per due o tre giorni avrebbe dovuto fare a meno dello scooter in mano ai carabinieri per accertamenti successivi…speravo che mi sbattesse contro il tavolone, e cominciasse a stringermi per i fianchi, ma stava prendendosela comoda…proprio ora che ero decisa a farmi sbattere come una donna-oggetto. Con me era stato comprensivo; ma la rabbia doveva sfogarla, ed il cazzo con uno o due buchini femminili che respirano era il sistema migliore per lo sfogo…
    
    “Beh, che fai Fede ?! Non m’inculi?”
    
    In realtà di solito spadroneggiava sul mio corpo, e la cosa mi piaceva un mondo! Una bella soddisfazione per una prof farsi frugare da uno studente! Subito le sue mani a frugarmi sotto la gonna, e – sorpresa! - non trovò che carne, calda, liscia e pulita, anche se un tantino umidiccia per la scarpinata di corsa. Quel giorno non ricordo perché, ma la doccia avevo preferito farla fredda…ma sono riuscita a ripulirmi lo stesso. La mia pelle non era mai stata tanto liscia, tonica, ...
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