1. Confessioni di una mente perversa. -1a parte


    Data: 26/03/2018, Categorie: Etero Autore: sexitraumer, Fonte: Annunci69

    ... guardavano e basta, e continuavano a compilare i loro fogli fregandosene. Ad un certo punto mi ha mollata, e mi ha voltato le spalle, e così ne approfittai per alzarmi; i colleghi, senza chiedermelo gli diedero i miei documenti, e il carabiniere implacabile continuava a chiedermi:
    
    “Come vi chiamate signorina, per l’ultima volta!”
    
    “Leda, Leda Dai.”
    
    “Leda Dai ?”
    
    “Sì !”
    
    “Dai, eh…!”
    
    “Leda ! Leda ! Leda Dai ! Sta scritto pure nella carta d’identità ! Perché non la legge ?”
    
    “Sono i documenti suoi quelli che ho in mano ?”
    
    Beh a guardarli mi sembrava proprio di sì.
    
    “Certo, erano ella borsa, quella ce l’hanno ancora i suoi colleghi…l’hanno già aperta…no ?!”
    
    Quel milite non demordeva: mi guardò dritto negli occhi poi mi disse:
    
    “Vedremo! Non si muova ! ...e per favore non si tocchi la faccia in quel modo! Con quelle mani sporche! Rischia d’infettarsi gli occhi…”
    
    Ma che cazzo vuoi carubba ! Mi hai spintonata a terra!...e mò ti preoccupi per i miei occhi…
    
    “Mi stavo solo grattando un po’ …è vietato…?”
    
    …che in verità erano abbastanza irritati da quando mi avevano fermato senza tante cerimonie…
    
    “No. Lo dicevo per lei…aspetti qui, va!”
    
    Lo diceva per me! Ma se mi sono ritrovata a terra per l’irruenza dei suoi controlli del cazzo. Il milite dopo essersi allontanato parlò con i suoi colleghi, poi questi, avvicinatisi, mi chiesero più gentilmente:
    
    “Senta signorina Dai, lo scooter, a chi appartiene ?”
    
    “Al mio fi…ad un mio studente…glielo stavo ...
    ... riportando…quel casco rosso è suo…”
    
    “Dal libretto non risulta però…”
    
    “Con lo scooter mi ha detto il mio…il mio studente che…possesso vale titolo…non so è inutile che me lo chiede! Per queste cose devo sentire un avvocato…”
    
    “Senta Leda Dai, lei che mestiere fa?”
    
    “Insegnante! Stavo andando a scuola, ho lezione fra poco…e dovevo anche riportare lo scooter allo studente che me l’ha prestato ieri…è la verità, vi dico!”
    
    “Signorina, la targa dello scooter non si legge… cos’avete fatto alla targa?...lei è il suo amico intendo…non l’avrete abrasa con la fresa elettrica, vero ?!”
    
    “Non so, le dico, che non so…e poi io non possiedo nessuna fresa…”
    
    “Anche le gomme sono lisce! Questo scooter non è sicuro! Non può circolare. Dobbiamo sequestrarlo…il proprietario deve passare al comando di stazione per ritirarlo visto che un libretto c’è! …lei può andare…ma deve tenersi a disposizione…”
    
    “Posso andare?”
    
    “Sì, non c’è più niente che lei possa fare qui… ormai … a questo punto …i miei tentativi li ho fatti …”
    
    “Mi restituisce la borsa?”
    
    “Prego!”
    
    La presi, e ne andai velocemente, tra una domanda e l’altra quel milite mi aveva anche messo le mani addosso, dentro la giacca, lisciandomi un po’ la camicetta di seta. Le sue mani guantate le avevo sentite…Mi calmai, e sbadigliai: mentre cercavo di riaprire gli occhi mi apparve abbastanza qualcosa di piuttosto sfuocato per qualche istante: sembrava fango o comunque qualcosa di marrone, di sporco. Non riuscivo a capire ...
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