1. Morire per rivivere. La fine. 2009. Panama City – Una villa sul mare a Isla Flamenco.


    Data: 07/09/2017, Categorie: pulp, Autore: Tibet

    -Trecento dollari? Non credo che il mio uomo accetti...- -Cinquecento e cinquecento per te?- -Mille dollari? Che c’è sotto... uomo? Per quanto ne so... non c’è donna qui che valga tanto... neppure io...- -Facciamo che sono pazzo di te? Sono un ricco gringo loco. Nulla di più di quanto ti ho chiesto, mille dollari per una notte da ora a domattina, su... vai a chiedere al tuo padrone...- Il valore del denaro! E’ davvero la chiave che può aprire tutte le porte! Mercedes gli diede un’ultima occhiata perplessa mentre prendeva quella porta dalla quale era uscita poco prima. Ne uscì poco dopo in compagnia di un uomo, bruno e snello, vestito come se stesse interpretando un film americano di gangster, mentre si avvicinava lo squadrò e lui cercò di assumere un atteggiamento innocuo, inoffensivo. -Mercedes mi ha detto che sei disposto a pagare 500 dollari per la sua compagnia.. ma sei sicuro di averli? Fammi vedere il colore dei tuoi soldi...- Mostrò i cinque biglietti da cento dollari. Li aprì a ventaglio. -Muy bien... ma Mercedes non esce da qui. Lo farete nella sua stanza al piano di sopra e sgombri all’ora di chiusura... claro? Dammi il dinero...- Segui Mercedes e salirono al piano superiore, entrarono in una stanza che sapeva di lei, c’era il suo profumo... -Dammi il mio denaro... quello che mi hai promesso.- Le diede il denaro e lei lo nascose. -Preferenze... uomo? Per mille dollari devo darti tutto quello che vuoi, bocca... fica e magari vuoi anche il mio culo?- Iniziò a ...
    ... spogliarsi ma lui la fermò con un gesto... -Aspetta... voglio parlare...- -Lo sapevo che c’era qualcosa di strano! Lo sentivo a pelle! Attento che con un grido faccio accorrere tutto il locale! Io non voglio parlare... se vuoi fottere bene! Se non vuoi... te ne vai! E non ti ridò il denaro.- -Ascolta... sono tuo padre...- -Mio padre? Non ho padre.. .io! Ah... capito! Vuoi giocare... vuoi che faccia la parte di tua figlia e tu quella del padre sporcaccione e incestuoso? Va bene... posso farlo... paparino! Cosa non si deve fare in questo mestiere!- -Sono tuo padre davvero... ho amato tua madre, Manuelita... eravamo innamorati e abbiamo concepito te, poi per mia colpa lei è rimasta sola ed è morta dopo che ti ha messo alla luce, credimi... che scopo avrei a dirti queste cose? Se non a voler rimediare a quanto fatto? Vengo dall’Europa per poterlo fare...- Mercedes prese a camminare per la stanza alzando le braccia sopra di se. -Bastardo... bastardo... ma che stai farneticando? Non ho padre, ho vissuto una vita di merda! Anche se tu lo fossi veramente e non ci credo, chi lo vuole un padre? Ho passato la mia vita da una famiglia adottiva ad un’altra, lo sai che mi hanno violentata da bambina? Sfruttata? Utilizzata come serva e puttana? Bastardo... e perché ora? E non prima?- -Sono colpevole d’ogni cosa che dici ma sto morendo, ho pochi mesi di vita e per quanto posso voglio rimediare... lasciamelo fare, odiami... maledicimi...! Ma lasciamelo fare... forse morirò meno infelice di quanto ...
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