Morire per rivivere. La fine. 2009. Panama City – Una villa sul mare a Isla Flamenco.
Data: 07/09/2017,
Categorie:
pulp,
Autore: Tibet
... l’abitudine di dormire nello stesso letto. Il motivo era quello di poter parlare e raccontarsi a lungo, a volte fino a notte inoltrata. Insomma volevano viversi pienamente per il poco tempo che restava. Le raccontava di Manuelita, di sua madre e Mercedes ascoltava rapita. Aveva facilmente dimenticato la vita fatta fino a poche settimane prima. Non voleva credere che l’uomo che era suo padre e che le aveva cambiato la vita potesse morire entro pochi giorni, lo riteneva una crudeltà del destino. Una notte... erano a fianco a fianco sul letto, lui, vedendo il chiarore della luna che entrava dalla portafinestra aperta, ritornò con la mente alle notti passate con Manuelita in quella locanda sul mare. Mercedes... lo guardava e ascoltava. Presa da un trasporto di tenerezza volle baciarlo. Mercedes voleva usare la sua forza e la giovinezza come un elisir da trasferirgli, un elisir di lunga vita. Sembrava che l’amore potesse fare il miracolo finché in una una giornata disgraziata lui non perse i sensi. La malattia aveva vinto sull’amore. Quello stesso giorno, quando lui riprese i sensi, le disse che l’amava... che amava Manuelita e Mercedes nella sua stessa persona. Lei pianse di commozione. Da quel momento deperì rapidamente giorno per giorno. Era ormai evidente che la malattia che lo minava non gli avrebbe lasciato molto tempo da vivere. Il suo aspetto era macilento e il dover continuamente ricorrere a farmaci sempre più forti per vincere il ...
... dolore lo stordiva. Dormiva per buona parte del giorno. Mercedes era cambiata, la sua vita precedente l’aveva resa arida ma ora aveva preso ad amare, aveva riscoperto sentimenti di partecipazione e di carità che non sapeva di possedere, soffriva nel vederlo consumare come una candela accesa. Panama 2009. L’ultimo giorno. -Mercedes.. è arrivato il mio momento. Continuare così non mi va, mi vedo ridotto ad un vegetale e non lo sopporto. Voglio morire a modo mio, morire come sempre mi sarebbe piaciuto. Mi aiuterai? Non piangere e non soffrire per me, il mio morire è come un rinascere, ho potuto ritrovare te e con te rivivere Manuelita.- Il pomeriggio raggiunsero la spiaggia che fronteggiava l’oceano Pacifico. Era una spiaggia poco frequentata e molto pericolosa per via delle forti correnti oceaniche che portavano al largo, molti nuotatori vi avevano trovato la morte. Lui si spogliò e appena nell’acqua si tolse la protesi e si portò nuotando al largo mentre Mercedes lo guardava e piangeva silenziosamente. Il corpo fu ritrovato tre giorni dopo al largo di Punta Patilla, Mercedes fu chiamata per il riconoscimento del cadavere. Pianse altre lacrime... ma si era fatta la convinzione che si sarebbero ritrovati. In un’altra vita. Quando ebbe il nuovo passaporto lasciò definitamente il centro america, non vi sarebbe mai più tornata. E’ possibile cambiare radicalmente vita? Quante volte si può ricominciare da zero? (Bernardo Atxaga, poeta basco.)