1. La Matrigna - Atto 5: Percezioni


    Data: 18/04/2018, Categorie: Incesti Autore: Raccontatore, Fonte: EroticiRacconti

    Vero o falso? Che banalità, pensò Giovanni. Non esiste il vero e il falso, esiste solo la percezione della verità o della falsità. Era vero o falso che la terapia poteva curare il cancro? Non si poteva scegliere tra le due opzioni, perché per alcuni era vero, per gli scienziati era falso. Che cosa contano le opinioni degli esperti? Ognuno poteva credere in quel che voleva. Sarebbero altrimenti esistite tutte quelle religioni? Alcuni ci credevano e altri no. Così la pensava Giovanni, così si era convinto di volerla pensare in quella settimana. Era di nuovo giovedì. Era appena rincasato e aveva mangiato di fretta insieme a Franca. La donna aveva poi invitato il ragazzo in bagno. Quella stessa mattina aveva comprato un contenitore per le urine dove avrebbero inserito lo sperma da portare ad analizzare. “Già che ci siamo… faccio io, no?” Fece Franca come a voler saziare un dubbio. “Beh, credo sia meglio no? Ci portiamo avanti con il lavoro.” Rispose Giovanni altrettanto dubbioso. Così, lì in bagno, si era consumata la prima sega del secondo giovedì. Entrambi in piedi, rivolti verso la vasca da bagno per evitare di imbrattare il pavimento in caso si fosse mancato il piccolo contenitore. Franca aveva segato con vigore. Da quel che sapeva, stare in piedi rendeva più difficoltoso gli orgasmi per gli uomini, così si era concentrata al massimo per rendere l’orgasmo più semplice e veloce possibile. Giovanni era però eccitatissimo. Si era sforzato di non toccarsi per tutta la settimana ...
    ... in attesa di quel momento, per eruttare in una colata immane di sperma. Il buon proposito si realizzò dopo un paio di minuti che Franca armeggiava con il suo cazzo. Un esplosione di sborra inondò il contenitore. Franca reggeva sia il bicchierino che il membro possente di Giovanni e fu abile nel non sprecare nemmeno una goccia di quel liquido. Le sembrò che l’orgasmo fosse stato persino maggiore della settimana scorsa, era veramente impressionata da tutta quella virilità che non riuscì a trattenersi dal dirlo. “Certo che ne butti fuori, eh?” “Sì… forse è segno che la terapia funziona, non pensi?” “Vero! Dev’essere così.” Ripeté Franca richiudendo con cura il barattolino e lasciando che il ragazzo si pulisse da solo. La donna si soffermò ad osservare quel liquido bianco per qualche ragione, senza nemmeno farci caso. Giovanni notò la cosa e si chiese perché Franca continuasse a fissare il proprio seme. “Tutto bene?” Chiese il ragazzo. “Oh, sì certo, mi ero incantata.” Rispose di fretta Franca. “Ora andiamo, altrimenti faremo tardi.” In poco più di mezz’ora erano di nuovo lì, in quello strano studio. Altre due persone stavano uscendo, probabilmente avevano appena finito la seduta. Giovanni fece caso al fatto che i due erano probabilmente coetanei. Fratello e sorella? Era possibile, da quanto aveva capito. Franca invece non ci fece minimamente caso. “Buon pomeriggio! Ben tornati, accomodatevi pure.” Li invitò in modo giulivo il Dottore. “Insomma come procediamo?” “Abbiamo portato ...
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