1. Orgasmi ignobili per nobili o le radici di luigino, 1a parte


    Data: 20/04/2018, Categorie: Etero Autore: sexitraumer

    ... alla sua vulva ormai quasi bagnata…la baronessa invitò il ragazzo a sovrapporre il cazzo sulla sua fica…il ragazzo diede un altro paio di succhi, poi disse, agitato:
    
    “Zia, spero che mi vorrete ancora, dopo che avrete ascoltato quello che vi devo dire. Forse potrei non piacervi più…”
    
    Dopo quest’ultima precisazione il ragazzo ammutolì di nuovo. Lei però gli rinnovò l’invito alla loquela chiarificatrice:
    
    “Su ! Parlate, ordunque!”
    
    Luigino fece per prendere fiato, per poi dire, o meglio, confessare più o meno a ruota libera…
    
    “Madame, la mia famiglia, da cui provengo, …ecco…non siamo veramente li veneti Dresser! Lo cognome dello padre mio, che lo prese dallo padre suo mio nonno, era in realtà Caputo…”
    
    “Dite davvero Luigino?! Marchesi Caputo ?...”
    
    “No, zietta, no ! Lo nonno mio paterno era vero marchese punto. Soltanto un contadino che la sorte rese capo campiere!”
    
    “Vorreste dire che avea delle terre ?”
    
    “Zia ! Voglio dire che dovea guardar alle terre, ma che sue erano punto!”
    
    “Ah !”
    
    “…ma zia, voi non mi credete!? Vero ?!”
    
    “No, Luigino, raccontate! Vi ascolteremo…”
    
    Mentre raccontava Luigino prese a carezzarle più volte i seni, ancora sodi della zia.
    
    “Beh insomma, lo spadino che voi già conoscete, e che or mi pento di non averlo venduto allo locandiere d’Otranto, non era l’arma di famiglia, con cui lo nonno Bonaldo trafisse dieci saraceni che volean rapir la figlia dello marchese suo, che di lui capo campiere era, ma semplicemente l’arma con ...
    ... la qual nonno Bonaldo Caputo da Caserta trafisse il cuore dello vero marchese Adeodato Drezzer!”
    
    Dopo questa confessione il ragazzo poggiò le sue guance al seno caldo di lei, che a sua volta osservò:
    
    “Trafisse ! …uhm, dunque uccise…?”
    
    Con le guance che poggiavano sul seno della zia, e lo sguardo rivolto verso il soffitto il ragazzo riprese a parlare di ciò che più lo aveva turbato:
    
    “Andò più o meno così: rimasto vedovo con la sola figlia Devota Maria, invero una pulzella in fiore, che per la vita ritirata che facea, o che credo fosse costretta a fare in casa, ebbe a coltivar tresca clandestina, e giacer nuda infine col capo de lì braccianti, e contadini del marchese. Lo marchese, quello vero, lo ebbe a sapere dalli servi sui, e per primiera cosa mandò via il Bonaldo senza farlo giustiziare per essersi presa la virtute di Devota Maria… non lo avesse mai graziato! Solo scacciato, lo quale, tornando di nascosto la notte istessa, chiese di nascosto ed ebbe consigliatura con l’amante sua, del marchese la figlia. Li due amanti, ebbe a raccontar lo padre mio, allo prete in mia presenza, decisero di eliminare l’anziano marchese. Dunque la marchesina Devota Maria, mia nonna mio malgrado, meditò lo parricidio di un nobile realmente ordinato marchese da Dio…capite zietta ?”
    
    “Sì, abbiam capito…vostro padre questo ebbe a dirvi?”
    
    “Sì, zia. Glielo raccontò la madre sua…e lui di recente lo raccontò a me: la mattina dopo c’era temporale, e parecchio freddo dovea fare, tanto ...
«1234...18»