Orgasmi ignobili per nobili o le radici di luigino, 1a parte
Data: 20/04/2018,
Categorie:
Etero
Autore: sexitraumer
... che Devota Maria offrì allo padre suo che tremebondo s’aggirava per lo salone, dell’acquavite per scaldarlo un poco dopo averlo fatto appoggiare allo letto; ma con l’arsenico che v’avea nascostamente da poco disciolto; tuttavia l’avea mesciuto male, forse ne mise troppo poco, e lo padre suo s’addormentò rapido soltanto…in breve, lo sonno suo dovea esser istato profondo, tanto che, credendolo ormai morto, la Devota Maria chiamò l’amante suo Bonaldo, già da lei nascosto a palazzo, affinché contro ogni morale cristiana, facessero l’amore sullo stesso letto ove giacea lo severo padre suo, ignaro dormiente.”
Nella mente di Luigino l’immaginazione, ed il suo raccontare, sembravano aver dato loro nuova vita, nonostante i loro corpi si stessero decomponendo da diverso tempo nelle loro rispettive tombe nobiliari. Ai due amanti sembrò si producesse la macabra scena:
Le (vere) radici della nobile famiglia Dresser, Veneto verso il 1450 dC
Mentre di fuori imperversava il temporale, e tuoni e fulmini, si manifestavano un po’ ovunque in lontananza, la giovane Devota Maria, uscì dalla stanza da letto dove il padre giaceva sul letto, e fece cenno al suo amante, il giovane Bonaldo Caputo, che attendeva in corridoio di entrare, onde mostrargli il suo operato; l’uomo entrò, e vide il marchese riverso su un fianco, privo di conoscenza; la stanza era debolmente illuminata da una candela su un tavolo, e i due amanti non guardarono bene il corpo del marchese. Devota Maria esordì con il ...
... suo uomo ancora perplesso, dato che in quel chiarore incerto e debole, dopo uno sguardo al marchese, l’uomo si accorse che qualcosa non lo convinceva…il marchese vestiva abiti abbondanti, anche in casa, sia per il freddo, sia per le sue carni ormai ingrassate in vecchiaia. La veste di velluto blu scuro ben avvolgeva torace e pancia, mentre i pantaloni aderenti ben avvolgevano le sue ormai troppo vecchie gambe, non sempre ancora capaci di sostenere il suo corpo. I consigli del cerusico, e del suo vero pronto-cerusico-tuttofare, il maggiordomo addetto alla sua esclusiva persona, Paolo Roscio di più di trent’anni, non erano serviti a convincerlo a dimagrire...anche il marchese in breve tempo si ritrovò da solo: era rimasto sempre più solo dopo la morte dell’amata moglie Anna, del suo fedele amministratore; il contabile di origine svizzera Norberto Rechis; del suo vecchio amico dei tempi militari, nonché capo delle sue guardie, il colonnello Fidel Moròn di origine spagnola. Il contabile, il colonnello, la moglie Anna: tutti punti fermi, che l’anziano marchese dava per certi ed immutabili; ed invece in breve tempo sono venuti a mancargli tutti e tre! Certo se avesse osservato un po’ più da vicino i suoi contadini, che non possedendo ricchezza alcuna, se non la terra da lavorare con sudore e fatica, si sarebbe meglio preparato per ogni evenienza… Tuttavia la sua solitudine era - e non poco ! – mitigata dal servo tuttofare Paolo Roscio, che badava a lui sotto ogni profilo: dal letto ...