Orgasmi ignobili per nobili o le radici di luigino, 1a parte
Data: 20/04/2018,
Categorie:
Etero
Autore: sexitraumer
... pulito una volta al mese, allo svuotamento del vaso da notte, fino all’aiuto alla pulizia del culo dopo la cacca, dato che i reumatismi ormai impedivano all’anziano marchese signore territoriale di muovere braccio ed avambraccio destro correttamente. Quanto a Devota Maria la mancanza di contatti con la nobiltà di suoi pari, da quando, proveniente da un’infanzia a dire poco problematica, scoprì la pubertà, e le voglie di sesso con i maschi, di nascosto si dava al libertinaggio, tra i contadini e mezzadri, che lavoravano presso le terre del padre; e da cui il padre usava tenersi a distanza. Tra quei contadini un giovane capo-campiere di ventisei anni, ben piazzato ed in buona salute apparente colpì la sua immaginazione fin dai 16 anni; finché c’era stata la madre Devota Maria non si era spinta troppo oltre, limitandosi a frequenti tocchi intimi; ma deceduta la madre, Devota Maria si era data al sesso completo con il suo uomo Bonaldo Caputo, al quale aveva confidato che amava arricchire il coito naturale con l’uso di ortaggi, e col tempo – ebbe a dire a Bonaldo – se avesse trovato una ragazza la cui bellezza era almeno pari alla propria - si sarebbe o meglio si sarebbero concessi al due più due in un’orgia di sensi…solo che una bellezza pari alla sua non l’aveva ancora individuata…meno pretese avevano gli ultimi tre soldati veneti: Giorgio, Sante, e Saverio di servizio presso il palazzo da diversi mesi. Finché c’era stato il Moròn ad inquadrarli, insegnando loro la disciplina, ...
... e a tenerli, more paterno, restarono di servizio a protezione del palazzo dai miserrimi contadini che si fossero avvicinati troppo; ma morto questi, privi di un comandante dotato di carisma come Moròn, non avendo più il marchese Drezzer per la sua età, e depressione una certa attitudine al comando (se non per sua figlia) ed essendosi rifiutato più volte di prestar loro il denaro per metter su famiglia, limitandosi a pagargli il magro soldo che prendevano con Moròn, nottetempo abbandonarono palazzo e feudo, in cerca di fortuna altrove; malgrado tutto e tutti, da più di un paio d’anni ormai tutto il personale interno era rappresentato solo da suor Caterina, una donna di circa un metro e sessanta, con due buoni seni, dai capelli ingrigiti, non tanto rugosa di una sessantina e più d’anni, soggetta ad attacchi di sonno, e tremori con sudate fredde improvvise, e Paolo Roscio che tra le altre cose sapeva sia cucinare per tutti, che fare la spesa. I suoi contadini e mezzadri erano persone troppo rozze, e sporche, e il marchese nemmeno si era mai sognato di riceverli presso il suo palazzetto, non sopportando l’olezzo dei loro abiti sporchi; il vecchio e arcigno marchese Adeodato immaginando sua figlia, della cui lussuria fin dall’età dell’adolescenza era edotto, in balia dei contadini che da giovane aveva usato, o forse osato, frequentare, per il suo bene avrebbe voluto ch’entrasse in convento, dove sarebbe stata più al sicuro, intanto che gli trovava un marito degno. La ragazza però, ...