1. Odette: oui je suis putaine, 3a parte - ( il vescovo esorcista)


    Data: 20/04/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: sexitraumer

    ... l’immagine del potente Papa Giulio II Della Rovere…il vescovo Ergarius, come era suo costume – ma questo Addolorata non poteva saperlo – non importunò più la cresimanda, ostentando nei restanti due giorni del ritiro un certo distacco, più o meno pari alla . cortesia con cui l’aveva ricevuta, ed uscì dalla sua vita così com’era comparso; Addolorata, comunque felice di non aver dovuto “sentire dentro” quel forse piacevole caldo schizzaccio maschile, rimosse l’episodio; lo rimosse perché metà di lei aveva effettivamente goduto; l’altra metà si era sentita derubata più di tempo, che di carne, sebbene prontamente “risarcita”. Da parte sua Addolorata prese quel giulio e dapprima lo nascose dentro casa senza sapere cosa farne, optando un mesetto dopo di conferirlo alla massa delle monete che sua madre teneva da parte per le cose straordinarie. Dapprima la signora si domandò come ci fosse finito quel giulio d’oro tra tante monete d’argento e rame; dovette pensare ad un regalo segreto di suo marito, che non ne sapeva niente…tuttavia l’oro era oro, e non era il caso di starsi a fare tante domande; l’importante era averlo, per cui i suoi genitori neanche sospettarono che c’era stato dietro quella moneta; Addolorata invece, di tanto in tanto, prima di conoscere il suo Giuseppe, aveva preso a rubacchiare dalla sporta della madre dei cetrioli, di volta in volta più grossi, e con essi aveva preso a darsi il proprio piacere: in fondo quel vescovo come personaggio si era rivelato ...
    ... piuttosto sinistro, ma come uomo era piuttosto bello. Tirando le somme era stata fatta crescere di almeno cinque anni durante quella mezz’oretta con il vescovo Ergarius; le era stato lacerato per sempre l’imene, e giurò a sé stessa che da quel momento in poi avrebbe cavato dalla vita tutto il piacere possibile, visto che poteva anche essere molto intenso, e naturalmente: con chi avesse voluto lei ! Suor Evelina, dopo averla ritrovata, provò a chiederle qualcosa, ma non ottenne nulla, se non uno strano mutismo non appena suor Evelina nominò il vescovo Ergarius; la suora capì che quel silenzio valeva mille parole, per cui preferì non cogliere le implicazioni di ciò che aveva intuito, né domandarle oltre; però le chiese di pregare il più possibile, e se non c’era stato niente d’imbarazzante, di non far sapere niente agli altri o sarebbe stata bollata per sempre ! Le fece presente che, durante il ritiro, avrebbe dovuto dire a lei di qualunque altro invito privato nella stanza del prelato; che alla sacra persona del vescovo era assegnata lei, suor Evelina, e con ciò si escludeva chiunque altro. Tra le altre cose le ricordò di non inseguire gli animali all’interno del palazzo, e che quell’uomo fra i suoi bagagli privati aveva diversi volatili d’allevamento di molte specie, colori, e tipi; allevati e ammaestrati da lui stesso. - Altro che segni divini !... - dovette pensare Addolorata. Prudentemente le tacque del giulio d’oro abilmente nascosto sotto il saio. Quella notte stessa invece ...
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