Osteria del Castello
Data: 20/04/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Edipo
... ma li rassicurai nella loro lingua che si trattava solo di scaramucce tra marito e moglie. Mila rimaneva impertubabile sotto gli insulti e le urla di quell'energumeno, il suo sorriso era sempre pronto a rassicurare tutti, soprattutto il pupo biondo e tranquillizzava anche me. Non mi faceva mai domande intime, accontentandosi di quello che le dicevo di mia iniziativa. Era, in un certo senso, la situazione che avevo semrpe sognato: una breve relazione senza problemi, limitata nel tempo e con una donna che non dava fastidi ma solo momenti piacevoli. Eppure...Sentivo che mi mancava qualcosa, che avrei voluto ancora di più ma non sapevo cosa. Una delle ultime sere camminavo per le strade come al solito deserte del paese e la luna piena era l'unica compagnia che avessi. Tra quelle antiche mura il tempo si era fermato: quella sera non era diversa da tante che l'avevano preceduta nel corso dei secoli. Inevitabilmente mi avvicinai all'Osteria del Castello, sapendo che l'orario di chiusura era trascorso da un pezzo. I forestieri prendevano il fresco sui viali del paese nuovo, consumavano gelati nei bar fuori le mura, io solo mi trattenevo lì, portato dal desiderio di Mila (quel giorno non era venuta a trovarmi). Distinsi già a distanza la voce del marito che urlava. "Sei solo una puttana incapace, io ti riporto dove ti ho trovata, a fare la succhiacazzi, l'unico mestiere che sai." La pesante porta d'ingresso era ancora semiaperta, attraverso la fessura tra i cardini potevo spiare ...
... qualcosa. Mila, come al solito, rispondeva quieta agli insulti, invitando ogni tanto Marcello ad abbassare la voce, cosa che lo faceva imbufalire ulteriormente. "Io non abbasso un bel niente, abbassati tu le mutande, sai fare solo questo! Con chi stai scopando in questo periodo? Scommetto con quello scribacchino che viene ogni sera ma vi faccio vedere io! Ho visto come gli sorridi." "Io sorrido a tutti." "Lo hai imparato facendo la mignotta, stai sempre ad acchiappare clienti, eh? Vaffanculo, sai che ti dico? Vado a dormire, finisci tu di pulire tutto e guai a te se domani trovo qualcosa che non va." Sentii i suoi passi pesanti che salivano le scale interne. Aspettai un minuto e battei piano contro il vetro. Mila scostò la tenda, mi vide e sembrò contenta della sorpresa. Mi fece entrare. "Ho sentito tutto, avevo paura che ti facesse male." "Ma no, te l'ho detto: abbaia ma non morde." "Come fai a sopportarlo? Quegli insulti..." "Non è nulla, solo acqua che si asciuga...Hai fatto bene a passare. Hai voglia?" "Vuoi farlo qui?" "Dove se no?" In breve mi ritrovai con i pantaloni abbassati e Mila che giocava con il mio pula, come lo chiamava nella sua lingua (avevo scoperto una cosa che non sapevo: nel suo paese si parlava il rumeno). Dopo avermelo rizzato per bene si alzò la minigonna che portava e si sedette sul mio tavolo, invitandomi a scoparla lì sopra. Sapevo che pochi metri sopra le nostre teste Il marito non aveva ancora avuto il tempo di addormentarsi ma quella situazione di ...