1. Osteria del Castello


    Data: 20/04/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Edipo

    ... pericolo era un nuovo stimolo al piacere e lo colsi al volo. La penetrai sul tavolo mentre lei mi abbracciava e mi stringeva le gambe attorno alla vita. Gemiti soffocati accompagnarono la fenomenale chiavata e alla fine mi ringraziò con un lungo bacio lingua a lingua. Si risistemò lo slip, si abbassò la gonna e mi disse:"Ora vai, devo pulire tutto." Il mio lavoro, così lento inizialmente, procedette spedito negli ultimi giorni. Arrivai così alla fien del mio soggiorno e non c'era possibilità di proroga perché Raf aveva affittato la casa per una settimana a dei turisti olandesi. Era il giorno di chiusura dell'osteria, così scopai due volte con Mila: la mattina a casa sua, quando il marito non c'era, e il pomeriggio quando venne a trovarmi. Io mi sentivo triste e le chiesi se le dispiaceva che andassi via. "Oh sì, scopiamo bene insieme noi due, vero?" Rimasi interdetto. Confesso che avevo pensato a lungo se chiederle di venire via con me, non perché pensassi che accettasse e nemmeno forse lo desideravo, ma mi pareva che dopo due settimane di sesso senza inibizioni fosse il minimo che potessi fare per dimostrarle quanto mi era piaciuto stare con lei. La sua risposta mi dimostrò che ero stupido. "Tornerai, vero?", mi domandò mentre si rivestiva per l'ultima volta. "Torna, ci divertiamo ancora." "Mi dispiace che tu rimanga con quel... quello stronzo." "Non preoccuparti, ci vuole solo pazienza." Mi baciò per l'ultima volta e andò via. Mai più conosciuta una femmina così. Due ...
    ... anni dopo percorrevo in auto la strada verso M*, dove avevo un impegno importante. Era stato un periodo di intenso lavoro che mi aveva portato spesso all'estero, soprattutto in Africa, ma di questo parlerò in un'altra occasione. Mi resi conto che facendo una breve deviazione avrei potuto rivedere il vecchio borgo. Era ora di pranzo e pensai di andare a mangiare all'Osteria del Castello. La fame e la curiosità di rivedere Mila si equivalevano, così parcheggiai in un viale della zona nuova e salii verso la porta sopra la quale il campanile batteva sempre le ore. Tutto era rimasto uguale: rividi la casa di Raf, la fontana, la torre pendente, i vicoli immersi nell'ombra. L'osteria era piena, mentre mi guardavo intorno per vedere se c'era un angolo libero, udii il mio nome, mi voltai e mi ritrovai fra le braccia di Mila che mi baciava sulle guance e mi accarezzava il viso come si fa con un vecchio amico. Portava i capelli un pò più corti e il ventre prominente denunciava una gravidanza ormai avanzata. Si toccò la pancia e rise. "Sette mesi, un altro maschio." "Complimenti." Mi fece spazio verso il mio vecchio tavolino, lo stesso su cui ci eravamo agganciati così bene due anni prima. Mi fece qualche rapida domanda poi le chiesi se facevano ancora quei magnifici strozzapreti. "Oh sì, anche se il cuoco è cambiato. Si chiama Omar, è egiziano ma ha imparato bene la cucina di qui." "E come mai avete cambiato cuoco? Tuo marito non cucina più?" "No, è morto." "Mi... mi dispiace. Come è ...
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