Alma e i suoi uomini
Data: 09/09/2017,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Bollentispiriti
... qui, sola soletta, di fronte alla vetrata che affaccia sul giardino riscaldato dal sole di primavera del pomeriggio, al primo piano della mia casetta. Mio marito non c’è. Chissà a che ora è uscito, già me lo immagino, con le reni rotte. Sarà soddisfatto? Da quel che ho visto ne ha dovute subire ben più di me. Il suo era un omone di uno e novanta e aveva una stecca della stessa misura. Forse esagero. Un bell’uomo, in verità, molto atletico anche se non giovanissimo. Peccato che sentisse solo il richiamo della foresta con il suo genere, altrimenti me lo sarei fatto volentieri. Ma andiamo con ordine. Arrivarono puntuali, Teo e l’amico. Mio marito andò ad aprire in vestaglia di seta verde, più indicata per l’occasione. Due dragoni cinesi si affacciavano sulle sue spalle, intrecciando le code all’altezza del coccige. Mentre io ne indossavo una rosso sangue, bene augurante, raffigurante sempre il dragone, però con con una perla in bocca, simbolo della sua capacità mimetica. Era un ricordo di un viaggio di un mese in Cina e tutto è simbolico in quel Paese. Li sentii chiacchierare allegramente per i soliti convenevoli. “Accomodatevi…!” lo sentii accogliere gli ospiti. “Alma carissima!”esplose Teo nel vedermi. Aveva un bellissimo mazzo di rose rosso carminio. Ad occhio dovevano essere di numero pari, 24 ho contato stamani appena sveglia. Si avvicinò rapito dal biancore delle mie gambe nude che ostentavo dall’apertura della vestaglia, accavallate e allungate sulla chaise-longue del ...
... divano angolare. Potevo, così, mostrare meglio la lucentezza dello smalto corallo che adornava le unghie dei piedi affusolati. La caviglia distesa e l’arco plantare ben disegnato lo abbagliavano. Con lo sguardo mi divorò da un capo all’altro, fino alla punta dei piedi. Me ne sentii lusingata. Prese la mia mano destra e l’accostò alla bocca, facendomi rabbrividire per il calore che le sue labbra emanavano, nonostante non avesse concluso il bacio, da perfetto gentiluomo. Poi mi offrì le rose che preludevano alle sue fantasie erotiche. Mi guardava, continuando a incasellare nella mente fotogrammi della mia immagine. Mi sentii intimidita. Deposi i fiori con delicatezza, adagiandoli sul divano e stesi le braccia in direzione del suo collo, mentre le maniche ricadevano all’indietro lasciando nude le braccia fino al gomito e la vestaglia, discinta, si allargava, mostrando le rotondità del seno. “Caro, caro, caro…!” e suggellai le sue labbra con le mie. Teo, mentre ricambiava lo slancio, si sedette al divano per contenermi meglio fra le sue braccia. Era d’un fuoco inaudito! Sembrava bruciare. Accostai la mano, accarezzandogli la gamba nell’interno coscia e sentii le dimensioni notevoli del mostro che si annidava fra le gambe e si gonfiava. Era a metà sartorio e continuava a crescere. Ne ero estasiata. Ondeggiai la massa di capelli color grano e finii stringendogli le labbra con le mani. Lo allontanai lentamente, mentre lo fissavo, rapita, negli occhi. Poi, girai lo sguardo sul suo ...