1. Alma e i suoi uomini


    Data: 09/09/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Bollentispiriti

    ... amico. Si era seduto accanto a mio marito che lo teneva per mano, stregato dal magnetismo dei suoi occhi verde scuro. Teo si alzò e me lo presentò. Anche lui si alzò, sfilando per il momento la mano di Giorgio che lo ammirava inebetito. Era quasi due metri! “Charles. Enchanté!” pronunciò perfettamente. Allungai la mano per il breve accenno di baciamano. “Sapete è Svizzero francese, ma parla e capisce perfettamente l’italiano. Lo conosco da diverso tempo, da quando mi ha fatto la corte.” e rise sonoramente, mentre Charles sorrise contenendosi. “Ma tu sai, cara, le mie preferenze…!” e mi dette un’occhiata, sollevando le sopracciglia e facendomi sentire nuda. Risi anch’io, mentre Giorgio andava al bancone dell’angolo bar, pronto a shakerare qualche intruglio consono a festeggiare l’avvenimento. Preparò dei long-drink nei tumbler old-fashioned per loro tre e il solito flûte di champagne per me. Sa che in queste occasioni preferisco che mi giri la testa con il frizzantino nel naso. Il mio chaperon si approvvigionò al banco e venne da me, offrendomi lo stelo del bicchiere. Poi si sedette ai miei piedi, mentre i due uomini parlottavano accanto al bar. Cosa diceva il mio Teo? Le solite facezie per farmi ridere ed io ridevo e bevevo quel liquido dorato. Anche lui beveva, ma con moderazione. Finché non mi strinse nuovamente fra le braccia e mi baciò languidamente, profondamente. Lasciammo i bicchieri sulla “elipse” di cristallo ai nostri piedi. Poi mi lanciai in un affondo che mi ...
    ... lasciò nude le spalle, mentre le sue mani scivolavano circumnavigando i miei seni, curando nel dettaglio il disegno delle curve e scendendo giù, sui miei fianchi, fino alle natiche. Allora lo fermai e alzatami, infilai le pantofole plateau 20, raggiungendo la sua altezza e gli sussurrai all’orecchio: “Vieni, andiamo in camera.” Soffusi le luci del salone dal riduttore passando nell’ingresso. Lo guidai, mano nella mano, nella stanza accanto. Giorgio e Charles erano già scomparsi. Forse mio marito l’aveva accompagnato al bagno che usa lui, infondo al corridoio, usufruendo di un acconto sui servizi dell’amichetto. La camera degli ospiti era apparecchiata con due letti matrimoniali di pari dimensioni, anche se uno era un divano letto, con lenzuola di seta e cuscini di varia misura a seconda delle necessità. Il coordinato sul mio letto era d’un rosa pallido, mentre quello per gli ometti luccicava nel suo verde smeraldo. Sui lati opposti la scena era illuminata da discreti faretti a luce indiretta con diffusore regolabile. “Se vuoi servirti del bagno puoi usare il mio.” gli sussurrai mentre gli trattenevo fra i denti il lobo dell’orecchio. “Ne approfitto…!”rispose, stimolando con un dito il clitoride della mia patatina bollente. Rabbrividimmo entrambi. Intanto s’era tolta giacca, scarpe e camicia ed entrò nel bagno. Mi distesi sul letto ripassando il programma da sviluppare e, intanto, mi toccavo. In quel momento entrarono i due amanti nudi come vermi e avvinghiati l’uno all’altro. Lo ...
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