1. Alma e i suoi uomini


    Data: 09/09/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Bollentispiriti

    ... faretti mi aveva allarmata. Mi presi il seno con le due mani e feci un giro su me stessa. E voilà! Ero appetitosa. Le gambe erano ben tornite. Peletti? Passai al microscopio del mio senso critico ogni palmo delle cosce e dei polpacci dove poteva annidarsi il nemico. Nulla di imperfetto! Lo scollo mutandina era ben disegnato. L’estetista aveva fatto un lavoro accurato con il laser. I peletti erano tutti annidati lì, sul nido del cuculo, a contorno della rosea patatina. Dilatai le piccole labbra in cerca del frutto carnoso che si affacciò, curioso. Lo giocai un po’ e lui subito rispose, procurandomi la scossa deliziosa che m’aspettavo. Mi sedetti allo sgabello davanti allo specchio, le spalle appoggiate alla parete di fronte di un delizioso rosa pallido. Le dita della mano destra svolgevano diligentemente il loro lavoro. Ah che meraviglia…! Socchiusi gli occhi mentre loro procedevano, come cavalline che tornano alla stalla. Non mi astenni dal succhiare tutto il nettare che mi giungeva alle labbra, anzi, al cervello. Le membra erano scosse da un fremito irrefrenabile. Ansimavo, ma non smettevo di scuotere la passerina, finché non suonò il fischio del treno che entra in stazione. Mi piegavo e mi torcevo su me stessa senza interruzioni. Non resistevo più, dovevo finire l’atto! Gli occhi stretti ad immaginare il mio cavaliere che mi spronava fino allo spasimo. Ancora, ancora! Non potevo trattenermi e rilasciai la pelvi sullo sgabello, sporgendo le labbra tumide e arrossate ad ...
    ... offrirsi in un coito ipostatico. Clito, inturgidita, era sballottata a destra e sinistra e s’agitava come il codino d’un verro. Finché le cosce non furono inondate dagli spruzzi che provenivano dalle profondità della mia sessualità. Tre, quattro, cinque volte. Stesi le gambe, mentre gli ultimi conati uscivano dalla vulva ormai soddisfatta, senza che se ne accorgesse. Ah, che meraviglia! Restai rilassata per un secolo, mi sembrò. Mi alzai sforzando la mia volontà. Dovevo preparami, anche se c’era molto tempo. Insaccai i capelli nella cuffia e aprii la levetta riducendo l’acqua calda e aumentando la fredda. Poi mi lanciai sotto la doccia di colpo, mentre i vapori avevano già appannato il cristallo della doccia. Feci scorrere le gocce appuntite che martirizzavano la pelle, rinvigorendola. Poi ridussi la portata dell’acqua ad un filo e spalmai la crema doccia ultra nutriente. Profumatissima. Sarebbe rimasta a sottofondo della serata. Ero ansiosa che l’orologio segnasse le undici! Cap 3 Eruzione 1 Eruzione Caro diario, ieri non ho avuto il tempo di scrivere le mie impressioni. Finimmo molto tardi ed io non ne potevo più per il sonno e lo stress subito. Non uno stress patologico ma dovuto alle intense sollecitazioni a cui mi sono sottoposta. Ho dormito fino mezzogiorno stamani. Per fortuna me lo posso permettere. La cameriera non mi ha chiesto niente. È abituata a trovare il macello da pulire in casa dopo “quelle” notti. D’altronde la pago profumatamente. Ed è molto discreta. Ora sono ...
«12...8910...39»