1. Alma e i suoi uomini


    Data: 09/09/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Bollentispiriti, Fonte: EroticiRacconti

    ... rigonetta, cercando di riprendere fiato, mentre Marcella, bocconi sul materasso, gambe spalancate, completamente afflosciata sulle mille pieghe del lenzuolo si lamentava, agitando il bischerello che cercava di indurire prima di spillare il vino dalla botte. Cap 10 Il gioco si fa duro Caro Diario, non ce la facevo più a sditalinarmi la passera che, inturgidita dall'incontenibile desiderio di essere posseduta, rifiutava i palliativi degli strumenti di cui mi ero fornita, pretendendo di essere riempita da carne pulsante come quella che, invece, abbondava nella stanza accanto. Irretita da tale vicinanza mi sorpresi a correre scompostamente nel boudoir di Marcella nel tentativo disperato di cogliere le briciole che restavano della baldanza di entrambi gli amanti. Raggiunsi Marcella al centro del letto. Mi svaccai sotto di lei che, felicemente sorpresa, si acconciò su di me introducendo nella mia dolce mela cotta, che dilatavo con le mani, il suo strumento, finalmente reso decente dalle ripetute attenzioni delle prove d'amore subite. Lo sentii penetrare nelle mie viscere. E più sentivo la sua presenza e più mi scosciavo, cercando di prenderlo per intero, assaporandone il caldo ardore. Intanto, rivolsi la mia attenzione al suo culetto e gli aprivo le valve nel tentativo di raggiungere le profondità oltre lo sfintere. Fu allora che mi accorsi di qualcosa di estremamente duro che iniziava a penetrarlo. Aprii gli occhi, che la ricerca del godimento mi aveva indotto a chiudere e restai ...
    ... sorpresa della pronta ripresa di Teo che la stava calvalcando con forza estrema. Cercava di stare al ritmo che Marcella aveva preso nel penetrarmi. E così, mi sembrò di prendere due cazzi in una volta sola. L'odore dei maschi in calore mi solleticava le narici e penso che anche loro odoravano gli effluvi della mia carne che bruciava come su di una graticola. Sembravamo incollati uno nell'altro.Ci muovevamo all'unisono e mentre io mi lasciavo sfuggire miagolii rauchi, degni di una gatta in calore, la mia Marcella sfoderava dei: "Sì,sì,sì...!" a ripetizione, incurante della tonalità grave della sua voce. Ormai aveva doppiamente ottenuto quel che voleva ed era al colmo della gioia. Teo, invece sudava e s'affannava, gridando a tratti con voce trattenuta dallo sforzo: "Prendilo, troia, prendiloooo....! Troia, vacca, puttana, tu e quella baldracca di tua moglie...!" Il gioco era scoperto, ma non sembrava prendersela, infoiato com'era dal raptus coeundi che l'aveva indotto ad assalire la povera Marcella. Sfiatava come un toro infilzato dai picadores. Ad ogni assalto sussultava e schiumava. Allungai più che potetti le braccia, superando Marcella, e agganciai le mie mani alle chiappe di Teo. Accompagnavo la cavalcata, gridando a squarcia gola: "Ancora, ancora, ancora, ancora...!" Finché non sbrodai quel liquido giallognolo che, in casi veramente eccezionali, accompagnava il raggiungimento dell'estremo, giustificato orgasmo. Marcella s'era abbandonata come il prosciutto in un sandwich ...
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