1. Alma e i suoi uomini


    Data: 09/09/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Bollentispiriti, Fonte: EroticiRacconti

    ... vertebra, finché non esplose in un tremolamnte, prolungato: "Vengoooo....!" cadendomi letterarmente fra le braccia. Ma c'era qualcosa che non anadava. Spalancai gli occhi. Era Teo...il mio Teo! Adorato Teo, magnifico, insuperabile Teo. Aveva, provvidenzialmente, le chiavi di casa che gli avevo dato per farlo sentire in famiglia e le aveva usate in tutti i sensi in modo apprpriato. Ma doveva essere a centinaia di chilometri lontano! Come mai era lì? Lo coccolavo baciandolo, abbracciandolo, sprofondando la lingua nella sua bocca, accarezzandolo sul petto che si era depilato e mostrava, ben disegnati, i mammelloni muscolosi. Imbracciavo il suo fucile che era momentaneamente scarico. Lui sembrava un pupazzo inanimato. Si risentì solo quando gli schiaffai con forza il dito medio nel culo. Ebbe un moto di rifiuto, poi, lasciò fare al mio piacere. Gliene schiaffai due di dita ed iniziò ad agitarsi. A quel punto era più arzillo di prima. La sua proboscide inizio a srotolarsi indurendosi e sollevandosi in un bramito che riecheggiò assordante nella mia fantasia. Non ci avevo fatto caso, ma anche Marcella s'era avvicinata a noi e gli torceva le palle. Mentre io manovravo Teo alle spalle, incuneandomi nelle sue chiappe, lui prese quel pezzo di ficone della Marcella e la costrinse a girarsi, mettendo a nudo l'ingresso posteriore. Marcella gli mostrava le chiappe, agitandogliele davanti al naso, mentre Teo, sempre inculato dalle mie dita, affrontò la situazione di petto e le sbanò quel ...
    ... poco che c'era da allargare. Poi iniziò la cavalcata, mentre io, infoiata, rossa in viso e infuocata nelle vene dal desiderio, mi legavo lo strap-on, vibrando dall'attesa di possedere quel bell'uomo di Teo. Lui non se ne accorse nemmeno, impegnato com'era a dilaniare Marcella che mostrava di soffrire le pene dell'inferno senza, però, sottrarsi al suo destino, in fondo, desiderato. Dimostrazione questa che gli andava più che a misura il calibro del cavaliere. Mi accostai alle spalle di Teo. Lo baciai sul collo, mentre mi strusciavo sul dorso potente, curando di prendere bene la mira per infilzarlo col mio fallo posticcio. Avevo acceso il vibratore dalla parte dell'ovetto che mi titillava clitoride e vagina, provocandomi degli accessi orgasmici incontenibili. Entrai in lui, scavando nelle sue profondità. Lo sentii irrigidirsi, mentre portava fendenti profondi nelle visceri della povera Marcella. E più insistevo, più lui trasmetteva l'approfondimento sul suo capro espiatorio. Tirammo avanti per parecchio, mentre Marcella, sotto gli affondi dei nostri corpi, cedeva, schiacciandosi sul lenzuolo e respirando a fatica, fino a rantolare. Teo, chino sul suo fantoccio non perdeva un colpo e assestava botte da orbi alla cieca, mentre io gli davo il tempo, inculandolo alla follia. La mia povera fragolina era ridotta a marmellata dal vibratore e dai movimenti che imprimevo nelle chiappe di Teo. Arrivammo all'attimo in cui restammo immobili tutti e tre assaporando i getti che provenivano dai ...
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