1. Alma e i suoi uomini


    Data: 09/09/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Bollentispiriti, Fonte: EroticiRacconti

    ... riattivato, mentre il sangue finalmente rifluiva al mio cervello, in stato d’ipossia per il peso morto che aveva compresso la povera cassa toracica. Giogio fu il primo a riaversi, sgusciando in bagno, a gambe larghe, per le abluzioni necessarie a lenire la sensazione urticante che l’insolita intrusione aveva provocato alle mucose delle basse vie rettali. Sentii scorrere a lungo l’acqua nel bidet. Rimasi stupefatta e intontita, mentre le lacrime sgorgavano dagli angoli degli occhi senza che me ne rendessi conto. Avevo fatto di mio marito una checca e del mio amante un finocchio! E di me:…una cloaca di reflui organici. Che ne pensi, caro Diario? Cap.2 Preparativi Caro diario, sto meglio! Man mano che passano i giorni mi tranquillizzo sempre di più. Ho deciso di accettare quello che il destino mi ha posto dinanzi. Ne sono contenta. Devo dirti che, in un primo momento, avevo deciso di ritirarmi alla vita monastica. Ah,ah,ah! Che sciocchezza. Ma dopo una settimana non ce la facevo più. I morsi della carne erano troppo forti. Mio marito mi guardava torvo. Dopo l’exploit di quella sera non aveva il coraggio di chiedermi nulla, anche se moriva dalla voglia di farlo. Quindi, fu ben lieto quando ieri pomeriggio gli ordinai: “Chiama Teo e fallo venire stasera!”. Era in brodo di giuggiole. Mi gironzolava intorno scodinzolando e leccandomi le mani, metaforicamente perché non glielo avrei permesso. Intanto mi sdraiai sul divano a sfogliare una rivista di bellezza. La vestaglia si aprì ...
    ... sulle gambe fino alla gnocca pelosa. Riconobbi il suo sguardo allupato che galoppava sulla mia pelle. “Vai! Su!” lo incitai muovendo il giornale come si fa per scacciare un cane. Lo chiamò subito dal suo studio. Tornò mogio mogio. “Che c’è?” chiesi, innervosita dall’atteggiamento arrendevole che aveva assunto. “Non può venire. È andato in Svizzera per lavoro.” ed era profondamente dispiaciuto perché sapeva che non avrebbe avuto carne per i suoi denti, diciamo così. “Sei il solito incompetente! Possibile che non riesci mai in niente? Dovevi minacciarlo, costringerlo a venire. Chiamalo e fammi parlare con lui.” lo investii. Prontamente ubbidì. Appena ebbe fatto il numero mi passò il cellulare. Gli ordinai brevemente:“Ora vattene nell’altra stanza e chiudi la porta!”. Attesi un po’, finché Teo rispose: “Ti avevo detto che ho da fare. Devo lavorare!” “Anch’io! – dissi tanto per dire – Non sei gentile con le signore.” “Ciao Alma! Scusami, carissima, come stai? È da parecchio che non ci sentiamo. Sai è vero che sto lavorando, come dicevo a Giorgio poco fa. Sono a Lugano.” “E allora? Ti ho invitato da me, questa sera. – fui molto dolce nell’espressione, come a fargli balzare davanti agli occhi i ricordi della nostra lussuria – O hai di meglio da fare? Lugano è qui dietro l’angolo.”- guaii. “Hai ragione! Però, non vorrei che finisse come l’ultima sera… Una volta va bene, ma mi pare che tuo marito abbia da avanzare delle pretese che non sono solito soddisfare. Se sei d’accordo porterei un ...
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