Alma e i suoi uomini
Data: 09/09/2017,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Bollentispiriti, Fonte: EroticiRacconti
... amico che ha gli stessi suoi gusti, in modo che possa prendersi cura di tuo marito. Potremmo così essere più liberi di sbrigliare la nostra fantasia. Che ne dici?” “Si! Va bene, però, se non ti spiace, – ed era un ordine - staremo nella stessa camera anche se su due letti differenti per mia curiosità. A che ora sarete qui?” “Diciamo, verso le 23. Non è tardi per te?” “No, no! Benissimo ti attendo, carissimo!” e gli schioccai un bacio. “Com’è andata?” fu la prima domanda di Giorgio appena mi vide aprire la porta sul corridoio. Era in ansia. “Come doveva andare? Giuggiolone mio!” lo vezzeggiai, tirandogli la pelle flaccida del gozzo. “A proposito… Verrà insieme ad un amico per te. Fatti bello stasera per le undici. Staremo nella camera degli ospiti e oltre al letto matrimoniale faccio preparare anche il divano a due piazze così potrete baloccarvi come vorrete. Bischerone mio!” e lo attirai a me fino ad accostarmelo alle labbra, poi scappai via senza schioccargli il bacio che s’aspettava. “Ah, ah ah ah…!” ridevo, mentre scappavo a vestaglia aperta. Lui mi rincorse fino alla mia camera, chissà per quale motivo! Ma io ero arrivata prima e mi rinchiusi a chiave, gridando:”Primaaa! Ah ah ah ah!”. Sentii che anche lui rideva con un che di affannato. “E tagliati quei pelacci che ti ritrovi sul popò” - gli raccomandai attraverso la porta - “Puoi usare la crema depilatoria che sta nel bagno. Devi tenerla su per cinque minuti prima di depilarti.”. Lo sentii allontanarsi emettendo quel ...
... riso gutturale da uomo primitivo: “Grazie. Uh uh uh!”. Era entrato in bagno. M’ero dimenticata di raccomandargli anche: “Non segarti! Che non hai molti colpi da sprecare.”, ma non me ne fregava niente di quel che combinava. Contento lui, contenti tutti. Ero felice. Questa volta l’avevo tutto per me! Ma ero curiosa di vedere come l’amico di Teo avrebbe cavalcato Giorgio. Era uno spettacolo nello spettacolo. Intanto entrai nella toilette personale e preparai la cabina doccia. Temperai l’acqua e lentamente mi spogliai davanti allo specchio, l’unico amico sincero a cui affidare la valutazione della mia figura. Appesi la vestaglia al piolo di cristallo mentre mi guardavo allo specchio a figura intera, estendendo il braccio per riporla sul pomolo. Mi fermai, ammirando le mammelle che ballonzolavano moderatamente, ben sode sui loro appigli. “Perfetta!” mi sfuggì l’apprezzamento. Non dovevo dirlo io, ma faceva piacere constatarlo. Centimetrai l’estensione dell’epidermide fino all’ombelico. Una seta! Ne ero orgogliosa. Le mie creme ed i massaggi a cui mi sottoponevo, oltre alla cyclette ogni mattina, rigeneravano la pelle che era una magnificenza. L’addome era leggermente prominente, ma non c’era grasso. D’altronde faceva da “pendant” alla prominenza della mia chitarrina sul dorso. Giuste protuberanze! Non era troppo grosso, il di dietro? No, no! era proporzionato a tutto il resto. Uh, cos’era quella? Una…, no, no, non era una smagliatura. Mi sentii meglio. Un riflesso capriccioso dei ...