165 - Il babbo scopa la sua figliola Michela e poi se la incula.
Data: 02/05/2018,
Categorie:
Etero
Incesti
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
... vita stretta sui fianchi ben modellati, le cosce oblique, le lunghe gambe dalle caviglie snelle che si appoggiavano sui miei piccoli piedi. Mettendomi di profilo voltai il capo e osservai il mio culetto. Parrò immodesta e di certo narcisista ma il mio sedere liscio e ben modellato, con quei suoi piccoli globi sporgenti e tondi, era per me motivo di grande soddisfazione.Mi cambiai indossando al posto della solita camicia da notte felpata, un'altra camicia, di colore grigio perla, leggermente più corta, molto più scollata e soprattutto parecchio trasparente. Come d'altra parte facevo di consueto, non misi le mutandine e quindi mi guardai ancora allo specchio.Con quella mise le mie curve da eterna adolescente erano comunque abbastanza visibili. La leggera stoffa, dopo aver avvolto il seno, cadeva sui miei fianchi e li segnava il giusto, fasciando in modo molto sensuale anche il rilievo del mio sedere. Sfiorai con le dita i capezzoli e loro subito mi risposero irrigidendosi e premendo prepotentemente contro l'impalpabile stoffa. Come la sera precedente, mi sedetti a fianco del mio papà tenendo abbracciata a me la mia piccola sorellina. Attesi che Maria, come consuetudine, si addormentasse e quindi la misi a letto, tornai e mi attaccai, come una cozza allo scoglio, al braccio di mio padre. Notai che alcune volte, distrattamente, il suo sguardo cadeva nel solco delle mie collinette e più di una volta lo vidi osservare le mie gambe che da seduta rimanevano scoperte fino quasi ...
... all'inguine.Il bozzo, come la sera prima, ricomparve arrogante e superbo a puntare contro la stoffa del pigiama, quasi a volersi liberare da quella stretta prigione.Finsi di dormire e appoggiai il capo sulla sua spalla, simulai il respiro regolare di chi dorme e tra le palpebre dischiuse spiai le sue reazioni. Lui spostò lentamente il braccio destro e me lo mise attorno alle spalle, la sua mano pendeva come un corpo inerte contro il mio seno, delicatamente le sue dita mi vellicarono i capezzoli, sentii un fremito percorrere il mio corpo e mi mossi lamentandomi un po' . Lui subitamente sollevò la mano e rimase immobile, ripresi a simulare il sonno e dopo qualche minuto percepii chiaramente la sua mano infilarsi nell'ampia scollatura della camicia da notte. Il mio seno destro era interamente nella sua mano, un fiume di umori mi inondò la vagina. Approfittai che in quella posizione lui non mi poteva vedere in viso ed aprii gli occhi, osservai attentamente l'altra sua mano che massaggiava il membro scorrendovi sopra, poi, con il pollice infilato sotto l'elastico del pigiama provvide a infilarne il bordo sotto i testicoli. Io, da finta addormentata, scivolai lievemente in basso appoggiando il volto sul suo petto. Vidi quel magnifico esemplare di cazzo, a pochi centimetri dalle mie labbra. Non sapevo allora che il pene si potesse anche prendere in bocca, ma comunque il mio istinto femminile mi attirava verso quella grossa cappella tumida e violacea. La sua mano destra ora si era spostata ...