165 - Il babbo scopa la sua figliola Michela e poi se la incula.
Data: 02/05/2018,
Categorie:
Etero
Incesti
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
... sull'altra tettina e si muoveva per sfiorarmi il rigido e puntuto capezzolo.Ormai certo del mio sonno profondo, il mio paparino iniziò a masturbarsi senza ritegno, io vedevo il fungo porcino comparire e scomparire sotto la pelle del suo glande, lo vedevo gonfiarsi sempre di più, fin quando all'ultimo istante lui lo piegò in avanti ed eiaculò abbondantemente con lunghi schizzi che si spiaccicarono sul parquet del salotto. Immediatamente tirò su l'elastico del pantalone e poi si pulì le mani impiastricciate di sperma sulla parte interna della giacca del pigiama stesso. Mi svegliò e mi condusse verso la mia stanza provvedendo a farmi evitare di pestare il suo seme sparso qua e là sul pavimento.Beh, credo sia inutile dirvi che anche in quella occasione mi masturbai ferocemente e raggiunsi un orgasmo così intenso, che fino allora non avevo mai provato.La sera seguente lui dopo cena uscì, non prese la macchina e spiandolo dal terrazzino della mia camera lo vidi svoltare in piazza all'altezza della chiesa. Mi vestii, presi mia sorella e la condussi dagli anziani vicini di casa e chiesi loro se me la potevano guardare per massimo venti minuti. Gentili come sempre loro acconsentirono e così me ne andai seguendo la stessa direzione che aveva preso mio padre. Passai davanti alla chiesa e notai uno dei due battenti appena accostato. Piano piano aprii uno spiraglio, giusto il necessario affinché riuscissi ad entrare, poi, una volta scivolata all'interno, silenziosamente lo richiusi. ...
... Nell'aria aleggiava un gradevole profumo di incenso, solo alcune candele erano accese; in fondo, sulla sinistra, dalla porta che dava in sacrestia, una sottile lama di luce gialla si proiettava sul pavimento in marmo. Percorsi la navata laterale e giunsi alla pesante porta, spinsi il battente e mi trovai nella grande camera che precedeva la sacrestia. Sgattaiolai fino all'uscio e sbirciai dal buco della serratura. Giuditta, la perpetua, appoggiata con i gomiti alla scrivania e con la veste e la sottoveste sollevate, mostrava generosamente il sedere a mio padre.Lui le stava dietro, in piedi, con il cazzo fuori e glielo batteva con forza sulle chiappe.Udii lei supplicare mio papà a metterglielo dentro e lui le disse che era una puttana lecca balaustre. Poi vidi mio padre sputare della saliva fra le chiappe della donna e quindi la grossa cappella appoggiarsi al buchetto del sedere di lei. Vidi il mio genitore spingere e grugnire come un maiale, poi il grosso cilindro di carne sprofondò nelle viscere della donna. La sentii gridare.......�Ohhh Santa Maria!!!!!!!�Lui le sculacciava le grosse natiche e si muoveva come un ossesso dentro al suo culo; percepii sotto ai miei jeans un lago caldo propagarsi all'interno delle pieghe della mia figa.Sentii godere lei e subito dopo anche lui, poi lei gli porse un piccolo fazzoletto bianco, di quelli che Don Angelo usava per pulire il calice del vino la domenica sull'altare e mio padre invece si pulì per bene l'uccello. Anche lei usò un fazzoletto ...