165 - Il babbo scopa la sua figliola Michela e poi se la incula.
Data: 02/05/2018,
Categorie:
Etero
Incesti
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
... analogo per pulirsi la figa e il culo e quindi si salutarono baciandosi a stampo sulla bocca. Corsi via, percorsi la navata a tempo record e mi precipitai a recuperare mia sorella. Quindi, trafelata ed ansimante, con il cuore in tumulto, arrivai a casa e ci infilammo in camera nostra. Spensi rapidamente la luce e mi misi ancora vestita sotto le coperte. Sentii la porta di casa aprirsi e poco dopo anche l'uscio della mia cameretta si aprì, il capo di mio padre fece capolino nello spiraglio e poi la porta si richiuse. Senza accendere l'abat-jour mi spogliai e mi rimisi a letto. Ebbene si, anche in quella occasione cedetti alla tentazione e con le dita fra le mie cosce arrivai velocemente all'orgasmo. Per un'ora buona pensai a mio padre ed alla perpetua. Lei non era una meraviglia di donna, aveva una cinquantina d'anni un po' corpulenta e, da quel che avevo visto, possedeva pure un bel culo grosso e grasso. Gliel'aveva messo in quel buchetto così stretto!! Non avevo mai pensato che si potesse fare, per me quello stretto anello, rappresentava solo il buco da dove usciva la cacca. Mi toccai il mio e lo trovai strettissimo, provai a infilarci un dito ma faticai parecchio, non mi sembrava così piacevole e poi un dito era un dito ma il pisellone di mio padre era tutta un'altra cosa!!!I pensieri si accavallavano nel mio cervello, pensai anche a Don Angelo, il vecchio prete, chissà se si era mai accorto della tresca tra la sua perpetua e mio padre. Magari con Giuditta ci faceva ...
... qualcosa pure lui !!! . Papà, forse si era eccitato per me e poi non sapendo come soddisfare le proprie voglie era andato dalla perpetua, mah, chissà da quanto tempo durava 'sta cosa !!! Mi addormentai ed al mattino vidi mio padre più allegro, in bagno canticchiava e fischiettava e, mentre mangiava la colazione, era sorridente e disponibile al dialogo.Un pomeriggio, mentre io ero in cucina a pelar patate, sentii bussare alla porta, aprii e davanti a me vidi Giuditta. Arrossii io per lei, poi le chiesi cosa volesse e lei mi rispose chiedendomi se potevo dire a mio padre di andare in chiesa perché Don Angelo gli doveva parlare. La salutai piuttosto freddamente e lei se ne andò. Riferii al babbo ciò che mi aveva detto la perpetua e mi parve di vedere un sorriso appena accennato comparire sulle sue labbra. Ovviamente quella sera lo lasciai andare e poi lo seguii.Arrivai in sacrestia e questa volta non vidi nessuno, sentii però delle voci soffocate provenire dal salone dell'oratorio. Aprii allora la porta a vetri e mi accorsi che da sotto l'uscio della palestra, in fondo alla sala, proveniva della luce fioca. Mi mossi in quella direzione e con mille precauzioni sbirciai all'interno. Sullo spesso materasso del salto in alto, Giuditta e papà stavano scopando. Lei supina a gambe aperte e lui, con i calzoni calati alle caviglie, le stava sopra; vedevo il culo peloso di mio padre sollevarsi ed abbassarsi di colpo, ad ogni affondo, la donna, urlava in modo prolungato la prima lettera ...