165 - Il babbo scopa la sua figliola Michela e poi se la incula.
Data: 02/05/2018,
Categorie:
Etero
Incesti
Dominazione / BDSM
Autoerotismo
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
... dell'alfabeto. Avevo freddo e non volevo ancora correre il rischio, di dover battere il record dei cento metri piani com'era successo qualche sera prima e considerando pure che avevo visto abbastanza, me ne andai.Meditai profondamente pensando a questa nuova situazione. Ero delusa, mia madre era stata una bella donna e sapere che papà l'aveva sostituita con quella grassa e informe perpetua, non mi dava pace.La brutta stagione poco per volta andò a morire sostituita da quell'aria frizzante oppure anche umida e piovosa, ma messaggera di primavera alle porte.Un pomeriggio di una domenica di Maggio, mentre il sole scaldava la terra e rendeva tutto più semplice da vivere, mio padre incontrò nella piazza del paese una signora con il marito. Era una donna che quando aveva diciotto anni aveva flirtato con il mio babbo.Poi lei aveva preso la sua strada e lui era rimasto a vivere ed a lavorare nel suo paese, al quale era tanto affezionato. Per farla breve fummo invitati per la domenica successiva a casa loro. Mio padre tentò di rifiutarsi ma lei ed il marito insistettero così tanto che riuscirono a convincerlo.Partimmo, come d'accordo, il sabato pomeriggio della settimana seguente. La poca pratica di mio padre nel guidare ci fece arrivare in zona verso l'ora di cena. Una volta in paese domandammo ad un signore se sapesse dove abitava la signora Matilde e costui subito ci rispose........�La contessa Matilde Giustiniani Del Monte? �Mio padre sbalordito disse........�Non so, è una mia ...
... amica..........�Costui guardò perplesso la vecchia �Croma� di papà e poi ci indicò la strada.Seguimmo le indicazioni, costeggiammo un grande lago e poi voltammo a sinistra salendo verso la collina, ci trovammo davanti ad un magnifico viale di faggi che portava ad un enorme cancello mirabilmente intarsiato in ferro battuto. Dietro, nel verde trionfo del parco, si ergeva una incantevole palazzina in stile seicentesco, illuminata con lampade a luce soffusa che disegnavano sui muri lunghi coni gialli; essi creavano un'affascinante atmosfera, assolutamente idilliaca. Mio padre posteggiò la macchina sul piazzale ghiaiato e subito un inserviente si prese carico delle chiavi e spostò la vettura sotto ad una tettoia laterale. Un cameriere ci accompagnò all'interno e a quel punto, noi tre poveretti, rimanemmo completamente sbalorditi.Le pareti in stucco veneziano dorato erano adorne di meravigliosi affreschi e l'arredamento era costituito da soli antichi mobili preziosi. Non si udivano rumori, tutto era ovattato; dai bastoni dorati delle ampie finestre, pendevano drappeggiate, tende fabbricate con morbide sete. I pavimenti, in marmo rosa, erano ampiamente coperti da soffici tappeti, l'ambiente era caldo ed in quell'enorme salone, alcuni caminetti diffondevano un piacevolissimo tepore.L'amica di papà e suo marito, vestiti come se fossero stati invitati al matrimonio della Regina Elisabetta, ci vennero incontro, ci abbracciarono calorosamente e ci fecero strada verso uno scalone sempre in ...