A caccia! (4)
Data: 03/05/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio
... ad avvicinarsi. Il tedesco si inginocchia davanti a me e mi spennella il buco dilatato con la sua cappella.
Io sono atterrito: ho paura che Enrico e Pino possano girarsi e accorgersi di quello che Knut sta facendo. Il gigantone potrebbe ammazzarlo! Sbircio oltre la spalla dell’energumeno e vedo il mio ragazzo intento a sfondare il culo di Enzo, il quale, come al solito, manifesta a gran voce tutto il suo piacere. Pino, invece, è sempre sdraiato sul letto tra le grinfie di Tony, che lo sta sbattendo con profondo trasporto. La troietta si dimena senza controllo in preda ad un principio di orgasmo anale.
Entrambi non si curano di quello che succede sul pavimento e comunque anche Knut sembra del tutto indifferente ad una eventuale loro reazione, tanto da aumentare la pressione del suo cazzo contro la mia rosellina, la quale, pulsando di desiderio, accoglie la sua mazza nerboruta. Io cerco di non emettere alcun suono per non richiamare l’attenzione dei miei amici. Knut si china su di me e vorrebbe baciarmi, ma io giro la testa e lo schivo, pur non potendo ignorare l’eccitazione che mi sta crescendo dentro a causa della doppia penetrazione.
Knut si indispettisce e, deluso, si rialza. Non è arrabbiato, ma solo stupito dal mio atteggiamento. Si aspettava che, avendo accettato la sua virilità nel mio corpo, avessi dimenticato il passato e potesse tornare tutto come prima. Se non, addirittura, qualcosa di più! Ha lo stesso sguardo di quella notte a Roma: è lo sguardo di un ...
... uomo innamorato.
Non vedo l’ora che tutto finisca presto. Da un lato, non voglio rinunciare al piacere; dall’altro, temo che la mia disponibilità possa essere travisata.
Nel frattempo, Seby si piega nuovamente sul mio culo e lecca tutt’intorno. La dilatazione esagerata e la lingua del biondino che mi titilla in ogni dove mi infuocano. Ho caldo: nel bassoventre aumenta il calore, che via via si irradia verso le gambe e verso lo stomaco. In un attimo, una vampata risale lungo il mio corpo e mi esplode nel petto. Subito un’altra la segue e si arresta in gola. Le fauci mi si seccano e non riesco a parlare, ma non ho il tempo di pensarci troppo, perché un’altra onda cavalca le mie membra e stavolta raggiunge la mia testa. Mi divampa nel cervello: i miei occhi rientrano nelle orbite e perdo l’orientamento. Sverrei se non fosse per i colpi che le minchie di Knut e di Paolo mi inferiscono nelle viscere e che mi tengono desto.
All’improvviso, il flusso cambia direzione: adesso va verso il basso. Sento una pressione allo stomaco e, un secondo dopo, mi svuoto. Un effluvio di umori esce dal mio sfintere e irrora le dure nerchie dei miei due stalloni. La spinta dei miei muscoli interni espelle la verga di Knut, che salta per aria e spara un primo fiotto di sborra. Seby è lì pronto a raccogliere tutto quel succoso nettare e, come fosse in crisi di astinenza, si sposta rapido sulla traiettoria dello schizzo. Lo riceve e poi pasteggia e si lecca le labbra. Riapre la bocca e si abbevera ...