1. A spasso nel tempo 2


    Data: 04/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Raccontando

    ... nulla». In realtà ero terrorizzato. La madre di Gismondo aveva già capito qualcosa, era bastato un solo sguardo per comprendere ciò che il conte non riusciva a vedere. Una madre lo sa sempre chi è il figlio. Ma cosa voleva da me? Conferme? Mi avrebbe chiesto particolari?
    
    «Muoviti, sciagurato, non far attendere la contessa. E’ nei suoi appartamenti.»
    
    Scattai come un fulmine mentre il mo cervello si arrovellava su cosa sarebbe successo.
    
    La donna era seduta su una poltrona ed indossava una veste cremisi orlata di finimenti dorati. Aveva i capelli sciolti ed era bellissima anche di prima mattina.
    
    «Ti ho fatto chiamare a quest’ora che ancora tutti dormono perché voglio avvertirti ragazzo». Non aveva perso tempo. Il suo parlare era fermo e deciso, la sua voce dolce ma imponente. Il suo atteggiamento non tradiva alcuna esitazione. Capii allora che era lei la vera reggenza di quel castello.
    
    «Mio figlio sposerà Beatrice e concepirà dei figli. Conosco il mio ragazzo e sono consapevole delle sue debolezze carnali. Ma una buona moglie lo farà rinsavire e smetterà di peccare…»
    
    «Ma contessa … » cominciai « … non è peccato…»
    
    «Chi ti ha dato il permesso di interrompermi?» Il suo sguardo, ora, era minaccioso. Riprese: «Non ti posso far allontanare adesso perché potrei destare sospetti. Ma prova ad avvicinarti di nuovo a mio figlio e ti farò rinchiudere nelle celle fino quando non sopraggiungerà la morte. Ti avverto giovanotto. Non ti darò una seconda possibilità. E ora ...
    ... sparisci.»
    
    Non replicai. In silenzio tornai alle mie mansioni.
    
    Verso mezzogiorno percepii dai numerosi movimenti del personale che gli ospiti illustri dovevano essere arrivati. Di li a poco Gismondo avrebbe stretto una promessa che lo avrebbe condannato all’infelicità. Benchè non si stesse celebrando ancora il matrimonio, capivo che in ogni caso quel giuramento avrebbe assunto una solennità tale che un uomo dell’epoca non avrebbe osato infrangere.
    
    E così decisi, forse follemente, di intervenire e convincere Gismondo a non fidanzarsi contro la sua volontà.
    
    Dovevo recarmi nelle sue stanze e incontrarlo.
    
    Per fortuna (o per sfortuna, dipende dai punti di vista) la strada che conduceva ai suoi appartamenti era pressoché deserta. Incontrai solo qualche sguattera che, però, abbassava velocemente lo sguardo al mio passaggio per non essere testimone oculare di episodi sconvenevoli.
    
    Non bussai neanche ed entrai nella camera da letto del futuro sposo. Sobbalzò al mio ingresso repentino e potei apprezzare nuovamente la sua perfezione fisica. Era a petto nudo e indossava solo dei pantaloni piuttosto larghi, credo da notte. Era davanti al camino acceso, sul cui pavimento antistante era posata una soffice pelliccia d’orso. Il suo sguardo triste e malinconico lo rendeva ancora più attraente.
    
    «Gismondo, non farlo, non puoi. Sarai sempre infelice se sposerai quella Beatrice».
    
    «Oh Signore, cosa ho fatto per meritarmi queste tentazioni? Signore Gesù Cristo, vuoi mettermi ...
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