1. A spasso nel tempo 2


    Data: 04/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Raccontando

    ... farti provare ciò che una donna non potrà mai darti».
    
    Capì al volo le mie intenzioni e, seppur con un pizzico di paura, si lasciò voltare e lo posizionai a quattro zampe.
    
    Cominciai a leccargli le chiappe e il buchetto. A dispetto della concezione moderna sugli uomini medievali, Gismondo era pulito e profumato. La mia lingua sapiente gli lubrificava la rosellina che pulsava, bramosa di essere sfondata. Il trattamento doveva piacergli molto poiché, con sempre maggior frequenza, emetteva gemiti di puro godimento. Quando pensai di averlo portato alla giusta temperatura, avvicinai la mia cappella all’ingresso della sua grotta inesplorata. Aveva le chiappe serrate e lo incitai a rilassarsi. Non fu facile, ma collaborò lasciandosi penetrare. Il dolore iniziale pian piano cessò e ben presto i muscoli del suo sfintere si adagiarono al palo di carne che avvolgevano e fu l’inizio del delirio. I miei affondi erano sempre più decisi, intensi. Mi avvicinai al suo volto cercando la sua bocca. Il giovane rampollo accoglieva la mia lingua avidamente e pronunciava mugugni di intenso godimento. Il suo volto esprimeva uno stato di estasi ed ora era lui a dirigere il gioco spingendo le sue chiappe verso di me.
    
    Il calore ...
    ... del camino aumentava il nostro sudore che scorreva tra i muscoli contratti. Il nostro amplesso continuò per un bel po’ di tempo ed il coinvolgimento mentale, che accompagnava quello fisico, ci indusse ad abbandonare ogni precauzione. I nostri versi di godimento diventavano sempre più forti e intensi e noi, travolti dalla passione, non ci curammo delle possibili conseguenze di questo piacevole abbandono. Dopo un tempo interminabile esplosi tutto il mio desiderio dentro di lui che, contemporaneamente, raggiunse l’orgasmo imbrattando la povera pelliccia su cui eravamo.
    
    Dopo qualche istante si stese con la pancia sul soffice tessuto ed io mi adagiai sopra di lui. I nostri volti erano praticamente incollati, i nostri respiri erano una cosa sola. Sorrideva Gismondo ed ero contento pure io. Gli baciavo la guancia, la fronte e, senza che nessuno di noi parlasse, ci addormentammo.
    
    Dopo non so quanto tempo sentii una voce gridare e m svegliai di soprassalto.
    
    «Guardie prendetelo».
    
    La contessa Maria impartì l’ordine a due guardie.
    
    I suoi occhi sprizzavano fuoco e odio.
    
    «Madre no!»
    
    «Taci Gismondo. Questa faccenda finirà ora».
    
    Mi infilarono un sacco in testa, mi colpirono alla nuca e persi i sensi.
    
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