1. I migliori an(n)i della nostra vita_1


    Data: 15/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: honeybear

    ... sospensorio che esibiva una macchia più grande di quella dei pantaloni che ormai giacevano ai suoi piedi. Con un calcio li allontanò e lasciò che l’ammirassi.
    
    L’avevo già visto in pantaloncini e così conoscevo già le sue gambe pelose e sode, ma vederle così da vicino e praticamente nude, beh, era un’altra storia. Allungai una mano e la feci scorrere sulla fitta peluria scura.
    
    ”Davide – sospirò profondamente - Attento a ciò che fai, ragazzo mio! Le strane idee che frullano nella testa del tuo allenatore, potrebbero trasformarsi in realtà!” E rise. Mentre lo guardavo calò lentamente il sospensorio dallo stomaco alle gambe.
    
    L’uccello, quella meraviglia, sgusciò fuori.
    
    Non ne avevo mai visto uno in erezione prima di allora e men che meno quello di un adulto.
    
    Forse era colpa della tappezzeria scura che lo incorniciava, ma mi parve, se non enorme, sicuramente lungo, spesso, venato e dannatamente sexy, mentre ballonzolava a pochi centimetri dal mio viso. Lui non era circonciso come me, ma il suo prepuzio era arrotolato indietro, sospeso con un sottile filetto alla cappella lucida. Era più bombata della mia e di un colore violaceo; al centro s’apriva una piccola fessura profonda: l’orifizio da cui usciva la piscia.
    
    Il respiro dell’allenatore cambiò. Ora era simile a quello che aveva dopo una bella corsa su e giù per il campo quando ci impartiva le indicazioni durante l’allenamento. I suoi occhi brillavno. Di gioia? Di piacere?
    
    Non avevo avuto altre esperienze ...
    ... sessuali, se non quelle della mia mano sul mio pacco, ma riconobbi che era eccitato. Eccitato con me o per me. Pensai che era una cosa fica.
    
    ”Mostrami il tuo, Davide“ senza alzarmi, lasciai scivolare pantaloni e sospensorio in un colpo, liberando finalmente il mio manganello dolorante dalla sua prigione. Saltò duro contro la mia pancia liscia. A differenza sua, la mia cappella era leggermente affusolata e poggiava sopra ad un tubo liscio e sottile (non avrei saputo stimare se lungo a sufficienza di fare di me un superdotato).
    
    Alzai la t-shirt per evitare che fosse macchiata da quel liquido chiaro che, fluendo dalla mia cappella, aveva già impiastricciato la lanugine nella zona inguinale.
    
    ”Che meraviglia! - disse lui piano - Posso toccarlo?”
    
    ”Sì!“ dissi alzandomi per avanzare verso di lui. Quando le sue dita forti e calde si serrarono intorno alla mia asta, ansimai socchiudendo gli occhi. Era decisamente meglio di quanto riuscissi a fare da solo. Lui sorrise e, mettendo l’altra mano sulla mia spalla, iniziò lentamente a menarlo. Chiusi del tutto gli occhi e a bocca aperta ansimai di nuovo.
    
    ”Ti piace ?” chiese.
    
    ”Oh sì... sssììì!! È veramente bellooohhh…” gemetti.
    
    ”Puoi toccare il mio, se vuoi” aprii gli occhi e avvolsi la mano intorno al suo randello, meravigliandomi di quanto sembrasse duro e forte. Le mie dita non arrivarono a circondarlo completamente, ma comunque lo sentii pulsare. Lo carezzai mentre osservavo il prepuzio scivolare su e giù.
    
    ”Ooooh, ...
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