1. Estasi


    Data: 18/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: edipo46, Fonte: Annunci69

    ... quando si lecca il miglior gelato desiderato e avuto mai, iniziai a viaggiare per tutta l’estensione e la lunghezza del suo manico. Componevo delle pennellate umide di saliva per tutta l’area del suo cazzo. Lo dipingevo di desiderio e poi rientravo con la lingua. Piccoli passi che lo facevano diventare matto dalle sensazioni che provava.
    
    Per ritardarmi la slinguazzata da vero porco che gli stavo procurando, distese le gambe fino alle estremità inferiori del letto, si tirò leggermente su con la schiena, quel che basta per non essere né completamente disteso né seduto, e cominciò a muovere con un movimento rotatorio il bacino. Il suo uccellone duro prese quasi a schiaffeggiarmi a causa delle piccole mosse rotatorie che Marco compiva. Era quasi una caccia ad afferrargli il volatile. Mi dirigevo da un lato con la bocca e lui scappava dall’altro, fuggiva via velocemente, per poi ritornarmi sotto gli occhi nella sua bellezza di carne esplosiva, lubrificata, a cui mancava solo la supplica di farlo sborrare.
    
    Con una mano raccolsi nel mio palmo il suo scroto con i coglioni tutti gonfi di sperma, ed iniziai a massaggiarli delicatamente, come con i dadi in un tavolo del casinò quando li supplichi di partorire il numero che ti fa vincere.
    
    “Sto godendo come una troia in calore”, mi disse Marco.
    
    “Non ho mai goduto così, neppure nelle mille seghe che mi sono sparato da quando mi sono scese le palle e mi è cresciuto l’uccello”, gli ribattei io ansimando.
    
    “Oh mio dio, sento che ...
    ... tra poco vengo”, si lamentò lui, “Ti prego, fammi esplodere ancora e di più. Sto scoppiando dal desiderio. Voglio urlare dalla gioia, che il mondo mi si spalanchi addosso da tanto forte che è la mia goduria, qui, ora”.
    
    Continuando sempre a strofinargli le palle, aprii appena la bocca e cercando di non frizionargli la carne con i denti, ma solo con il livello superiore della lingua ben salivata, iniziai ad introdurmi in bocca la sua cappella e poi tutto il suo manico.
    
    “Ah, che bello, cazzo !!!!!!”, iniziò a mormorare con voce roca e quasi in falsetto di tono.
    
    Gli presi tutto il suo membro in bocca e cominciai dolcemente a sbocchinarlo. Con la lingua lo spalmavo per bene, circondandogli il glande, spingendolo contro l’interno delle mie guance, soffiandogli aria calda che potesse infuocargli maggiormente il suo cazzone. Era una sensazione bellissima, lo avevo in bocca, lo facevo godere, ansimare dalla gioia, pronunciare mille suoni incomprensibili di interminabile goduria.
    
    Mi piaceva succhiarglielo, strizzargli la cappella con la lingua, segargli con il movimento delle labbra tutto il suo pisellone di acciaio. Lo estrassi dalla bocca, da quel limbo di piacere dove lo avevo rinchiuso, e ripresi a leccargli l’asta, iniziando con movimenti veloci e rapidi solo nella zona alta, per poi scendere con movimenti sempre più lunghi per tutta la lunghezza della sua torre di carne fino ad iniziare a lambire con le labbra la sacca che conteneva le sue palle. Feci appena in tempo ...
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