Passione sfranta: in ospedale. (passione lui&lui - quarta parte)
Data: 25/05/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: GSAwNSA77
... Ho iniziato il turno meno di un’ora fa e mi sento già esausto, come farò ad arrivare fino a sera. L’ospedale è pieno e il lavoro di certo non manca. Mi siedo in sala pausa e chiudo gli occhi. Mi sarebbe piaciuto trascorrere ore con Guido sotto la doccia, ma sono contento di aver (in parte) resistito alla voglia di cazzo che normalmente prende il sopravvento. Infatti, sono arrivato in ospedale appena in tempo per il turno.
Assorto nei miei pensieri, rifletto sull’uomo che ho finalmente conosciuto. Ha un volto, un nome, una vita, non è il solito anonimo trofeo da collezione. Poi scopa benissimo. Sarò io a dargli tutta quella carica o ha sul serio bisogno di sfogare tutti gli stimoli e le fantasie repressi per anni? Non lo so, ma non m’importa (finché li sfoga con me).
Scatto sulla sedia al richiamo della capo reparto, che mi chiede di andare a lavare il paziente della 105. Non sarebbe un mio compito, ma mi spiega che sono tutti presi da un’emergenza dall’altra parte del reparto. “Vado subito.” Non ho fatto caso sul piano giornaliero che la stanza 105 è occupata. Sarà il classico vecchietto che ha avuto un malore o un ubriacone costretto a smaltire la sbornia in ospedale, in ogni caso non posso tirarmi in dietro, fa parte del mio lavoro. Poi mi viene in mente che la numero 105 è una camera singola privata che solitamente non viene mai utilizzata, se non in casi veramente eccezionali.
Senza bussare apro la porta ed entro, in fondo alla stanza vedo in contro luce la ...
... figura di un uomo affacciato alla finestra che mi dà la schiena. “Go away!” mi urla senza voltarsi, “Vai via!” ripete con un forte accento inglese. Ha una voce molto profonda e autoritaria. “Buongiorno Signore, sono qui per aiutarla a lavarsi, ma vedo che sta bene e magari ce la può fare da solo”, replico con garbo e professionalità. Incuriosito da una voce che non si aspettava, si volta e mi squadra dalla testa ai piedi come se stesse per darmi un voto a un concorso di “Miss”. E la prestigiosa fascia di “Miss Succhia Cazzi” va a… Sorrido con me stesso per quanto riesco ad essere idiota. Poi lo noto allungare gli occhi sul mio culo assolutamente senza un minimo di discrezione. Viene verso di me, adesso riesco chiaramente a distinguere i suoi lineamenti. È un uomo molto attraente, possente, tra i 40 e i 45 anni, capelli rasati e occhi neri, sguardo severo e un bel fisico ebano muscoloso e ben definito sotto il camice d’ospedale. Mi fa intendere che non ha compreso niente di quello che gli ho detto, allora con il mio povero inglese e a gesti cerco di fargli capire “Me” indicando me, “Wash” mimando l’atto del lavaggio, “You” e indico lui. Mi lancia un’altra occhiata e con aria di sufficienza mi risponde “Ok, let’s go” dirigendosi verso il bagno. Non so se ha capito, ma lo seguo.
Mentre recupero una pezzuola per lavarlo, si slaccia il camice e lo lascia cadere sul pavimento restando completamente nudo davanti a me. Un attimo di smarrimento. Si tratta di una situazione del tutto ...