1. Passione sfranta: in ospedale. (passione lui&lui - quarta parte)


    Data: 25/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: GSAwNSA77

    ... normale considerato che sono un infermiere in un ospedale che sta per lavare un paziente, se non per il suo bel cazzone già barzotto che si sta massaggiando voglioso. Ha una proboscide nera che gli arriva fino a mezza coscia, i peli pubici corti e arricciati ed è circonciso con una bella cappella scura. Mi chiedo come farò a lavorarmi questo splendore, non ho mai visto niente di simile. Sto per farmi sfondare la bocca da un uomo di colore, è la prima volta (se ben ricordo). Deve aver colto la mia titubanza, “Com’on bitch! Suck it!” e la troietta, che quando vede un cazzo così generoso perde la testa e capisce tutte le lingue del mondo, si inginocchia ai suoi piedi. Lo soppeso con una mano, ce ne vogliono due. Contemplo quel bel pezzo di carne a pochi centimetri dalla mia faccia. Quando mai capiterà ancora un’occasione del genere, me lo voglio gustare. Dev’essersi spazientito e me lo strappa dalle mani. Lo guardo come se avessero tolto il giocattolo a un bambino. Con una mano mi tiene ferma la testa e con l’altra inizia a schiaffeggiarmi con il suo bel cazzone, prima da una parte, poi dall’altra, alternando le guance arrossate con mazzate piene e ben assestate. A ogni colpo aumenta di consistenza e di spessore. Due colpetti sulla bocca mi invitano a spalancarla più che posso e inizia a scoparmela inesorabilmente. Non riesco a muovere niente, ho la lingua bloccata, le labbra completamente tese, la mandibola divaricata e le mani salde sulle sue cosce per non perdere ...
    ... l’equilibrio; mi sento totalmente inerme e subisco passivamente i suoi colpi. Un susseguirsi di affondi mi provoca dei conati, gli occhi iniziano a lacrimare e la saliva molto densa fuoriesce incontrollata dalla mia bocca. Nel vedermi stordito e affannato, con la colazione pronta a sboccare, si blocca “Bitch! Now I fuck your pussy ass”. Pur non parlando inglese, ho paura di aver capito le sue intenzioni. Senza aggiungere altro, mi sbatte a novanta gradi sul lavandino; da buona troietta fingo un po’ di resistenza, in fondo un cazzo così grande non l’ho mai preso davvero. Lui senza lasciarsi impietosire, mi abbassa mutande e pantaloni in un colpo solo. Non mi degna di uno sguardo, non gli interesso, per lui sono solo un buco (precisamente due buchi, siccome il primo me l’ha appena massacrato). Tenendolo saldo dal fondo dell’asta per aumentare l’erezione, mi schiaffa il suo cazzone ancora completamente insalivato nel culo. Non c’è trasporto, niente passione, solo un’anonima sottomissione e la mia inguaribile dipendenza da cazzo. Mi sfonda gli sfinteri prepotentemente e percorre le mie viscere in tutta la sua lunghezza. Sento un bruciore allucinante salirmi dal basso ventre fino alla testa. Caccio un urlo immediatamente soffocato dalla sua mano sulla mia bocca. Mi scopa senza pietà. I primi colpi mi fanno quasi perdere i sensi. Poi piano piano mi abituo alle sue dimensioni elefantesche e il dolore diventa piacere. Un piacere che sento spingersi fino allo stomaco. Mi sento come una verginella ...
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