Monica. Una moglie si racconta -Raccolta di fatti ed esperienze scritte e sparse qua e la in rete.- 2
Data: 01/06/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Monica Prof.
... assaggia della carne e dei prodotti davvero genuini. Lei: – ma no dai per oggi no semmai la prossima volta con mio marito vi raggiungiamo A questo punto intervenuto Remigio, il tecnico della sua scuola: - ma dai, prof, che problema c’è? Ha paura che la gente la veda sola con due uomini? A parte il fatto che lì saremo noi e basta, ma poi ……… daiiiiiiiiii non faccia così sia di compagnia. Su! Non sapeva? O stava fingendo? Non si era accorto delle carezze al sedere mentre lei saliva in auto? Oppure anche lui era della “gang”? Bruno ha detto: - facciamo così, la portiamo a casa, lei si rinfresca, si cambia e poi andiamo a pranzo. Avevano deciso tutto loro. Così ecco l’auto parcheggiata presso casa di Monica Bruno ha chiesto: - senta prof le devo chiedere una gentilezza, non è che posso approfittare del suo bagno? Non ce la faccio più. La prego. Appena faccio, poi torno in macchina e con lui, rivolto all’altro uomo, l’aspettiamo qui. Monica è rimasta interdetta, non voleva far entrare in casa il suo stupratore, ma non poteva neanche rifiutargli quella richiesta e poi c’era l’altro. Sapeva? Non sapeva? Che figura ci avrebbe fatto? Di malavoglia acconsentito a Bruno di entrare in casa sua. Lui è entrato in bagno. Una volta uscito, lei sempre vestita stava uscendo dalla camera da letto, ovviamente se voleva farsi una doccia non si sarebbe tolta neanche un anello se prima l’uomo non fosse uscito di casa e lei si fosse chiusa a chiave dentro Vedendola uscire da quella camera, lui le è ...
... corso di fronte sbarrandole la strada bloccandola sulla porta. - Spogliati! Lei, sorpresa ma non più di tanto: - no dai, per favore! Lui: - ti ho già scopata. Voglio farlo nel letto dove la dai a tuo marito. E’ qui che ti ha ingravidato? Dai voglio fotterti su questo letto. Muoviti, non vorrai che Remigio si insospettisca per il tempo che ci metto e magari entri e ci veda a letto? Perché tanto ora ti scopo eccome. Prendendola per i fianchi l’ha sollevata da terra e raggiunto il letto ce l’ha scaraventata sopra afferrando immediatamente il bottone dei pantaloni e prima che lei potesse trattenerseli su con le mani, le gambe erano già nude fino alle caviglie. Via le scarpe come pantaloni e calze di entrambi. Non c’era molto tempo ma lui la voleva. Voleva scoparsela dove lei faceva l’amore con il marito. Il cazzo era già duro. Se l’è fatto solo leccare un po’. Le ha affondato la testa fra le cosce. Leccandola e prendendole il clitoride tra le labbra. Lei ha sussultato. Le si è piazzato bene tra le cosce e l’ha penetrata Lei lo ha sentito più duro della volta precedente sul tavolo a casa di Martina. Le faceva male. Lui stantuffava forte. Lei lo ha pregato: - Piano, non così daiiii Lui non sentiva ragioni. Ci dava dentro. In mezzo a quel paio di cosce piene soffici e calde, dentro quella vagina avvolgente, bollente, ancora elastica si sentiva un Dio. Dieci minuti. Dieci minuti in cui lei ha sentito dolore, piacere, odio verso se stessa che si stava concedendo pienamente, amore per ...