1. Monica. Una moglie si racconta -Raccolta di fatti ed esperienze scritte e sparse qua e la in rete.- 2


    Data: 01/06/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Monica Prof.

    ... -Tanto, un estraneo in più o uno in meno ormai che differenza fa?- Pensiero osceno subito cancellato, ma questo accendeva ancora di più il fuoco in me ed ero sicura che la faccenda non finiva lì. Tre giorni dopo era prevista a scuola una proiezione di un film poi le tre classi quarte avrebbero prima commentato e poi utilizzato con i rispettivi docenti per diverse materie. Inutile dire che la classe in cui avevo mostrato le gambe all’alunno, andava alla proiezione che si svolgeva in Aula Magna era accompagnata da me. Remigio, il tecnico aveva già predisposto PC e videoproiettore. Vedendola entrare le ha lanciato un sorriso che a Monica non presagiva niente di buono. Le si è avvicinato salutandola giusto per la forma - Salve professoressa, c ‘è anche lei-? Come se non lo sapesse. Porco! Camicetta un po’ leggera con giacca e una gonna ampia ai polpacci; decisamente “manovrabile” senza costringere a scoprire completamente le cosce se una mano si infilava sotto. Visibilmente soddisfatto mi ha chiesto, avvicinandosi di più e a bassissima voce, mentre gli alunni si accomodavano e le altre classi arrivavano, se sotto la gonna avessi indossato calze autoreggenti. Cercavo di far fina di non sentire, non rispondevo abbassando lo sguardo, ma lui incalzante: - rispondi, o ti devo sollevare la gonna qui con le luci ancora accese per vedere io? Terrorizzata dalla minaccia- Si, ho le calze che so che voi schifosi preferite. Lui ancora: -Durante il film ti voglio vicina a me. Ecco brava! ...
    ... Insultami, fammi capire che non vorresti essere in questa situazione, ma tanto ci devi stare e non sai quanto questo contribuisca ad indurirmelo, ciao. A dopo. Non fare che non ti avvicini, sai che non ti conviene-. La consolle era dietro le poltroncine quindi chi stava li era praticamente dietro tutti. Più in alto rispetto alla gradinata dei posti a sedere che formavano quasi un semicerchio. In fondo, sotto, c’era un tavolo lungo tipo aula universitaria e lo schermo grande. All’aula si accedeva da due porte, una di fronte all’altra allo stesso livello della Consolle ed equidistanti da essa, con uno spazio di circa 5 metri ambo i lati. Altre due uscite di sicurezza giù, ai lati dello schermo che davano direttamente sul piazzale esterno alla scuola e che gli alunni pur sapendo che non era consentito uscire da lì, utilizzavano. Ero intenta a tener buona la classe che aveva accompagnato alla proiezione. Si sa che in quelle occasioni sentendosi un po’ più liberi, i ragazzini e le ragazzine sono ancora più frizzanti del solito. ero in piedi a fianco alla fila di poltroncine tenevo a bada gli alunni, c’era seduto Alex, il ragazzino che pochi giorni prima, in classe, si era riempito gli occhi delle mie cosce. La mano del ragazzo, con il braccio destro penzoloni sul lato della poltroncina mi sfiorava il polpaccio. In quel momento su quel lato della gradinata non passava nessuno e gli altri che comunque non vedevano nulla perché l’azione si svolgeva di lato della poltroncina di inizio ...
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