Monica. Una moglie si racconta -Raccolta di fatti ed esperienze scritte e sparse qua e la in rete.- 2
Data: 01/06/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Monica Prof.
... da come mi avevano posseduta, ero sicura che se avesse voluto avrebbe tirato su il prezzo anche in maniera importante. Sinceramente l’uomo non previsto era quello che di più avevo cercato di respingere durante l’aggressione, ma anche quello con cui avevo provato un piacere talmente intenso, forte, animalesco che se mi avesse portata via con sé non sarei stata in grado e forse non avrei voluto opporre resistenza. Non l’avevo opposta neanche mentre mi caricavano in macchina con gli slavi e neanche mentre sempre in auto uno mi scopava o a casa loro dove ancora entrambi abusavano del mio corpo. Con l’uomo, invece …. non gli sarei certo saltata addosso ma dopo la prima violenza volevo ancora quel piacere. Il piano era che dopo gli slavi, lui, il mio alunno mi avrebbe posseduta, ma l’intervento dell’uomo anziano aveva fatto saltare il progetto e lui era rimasto a secco. Adesso era lì, seduto a fianco a me che guidavo, con le mie cosce sotto i suoi occhi. Lo spolverino non abbottonato si era completamente aperto e questo lo costringeva a vedere anche un po’ di pelle nuda al di sopra della balza delle autoreggenti e un piccolissimo scorcio di mutandine da me scelte con una leggera trasparenza. Aveva il divieto di toccarmi, pena una denuncia a lui e agli altri. Ovviamente dalla scollatura, era in bella evidenza anche un po’ di solco tra le tette. Cercava di non guardare, si girava verso il finestrino, ma io lo richiamavo costringendolo a rispondermi voltando lo sguardo verso il mio ...
... corpo. Il bozzo dentro i pantaloni era più che ben evidente. Gli stava scoppiando. Potendolo fare mi avrebbe violentata lì. I 10 Km che separavano la città di nostra residenza dal luogo dove lui mi diceva stavano i due suoi amici, sono diventati molti, ma molti di più perché per costringerlo a stare con me vicina in macchina, stavo facendo strade e stradine improbabili, anche addentrandomi nelle campagne, tanto che ad un certo punto anch’io avevo difficoltà a orientarmi e la macchina vecchia Citroen AX senza navigatore, che tra l’altro io odio, non mi agevolava di certo, ci siamo effettivamente smarriti. Percorrendo una strada che chiamare asfaltata è elevarla di molto, ci siamo trovati di fronte una casupola e guardando a destra un uomo intento a lavorare un terreno. Abbassando il finestrino, con un: – mi scusi ……, l’ho distolto dal suo impegno e si è avvicinato nel mentre che io mi coprivo le gambe con lo spolverino che avevo indosso. Chiedendo spiegazioni sul tragitto, non mi sono resa conto che comunque un lembo dell’indumento era scivolato e che la mia coscia era visibile fino a metà. Questo particolare non è sfuggito all’uomo che, interrompendo il suo parlare ha fissato il mio alunno e poi me dicendo: noo, non è possibile, non siete mamma e figlio …. Secondo me non siete nemmeno parenti. Poi una domanda a bruciapelo al ragazzino; – dì un po’ …. Quante altre volte te la sei portata qui a questa per fartela?- poi, a me: – oppure, bella, guidi tu le danze? Secondo me lui è ...