1. Monica. Una moglie si racconta -Raccolta di fatti ed esperienze scritte e sparse qua e la in rete.- 2


    Data: 01/06/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Monica Prof.

    ... dopo un altro buon numero di colpi mi si è scaricato grugnendo da autentico porco. Non gli bastava, rimessa la sua attrezzatura dentro le mutande, mi stava trascinando verso la casupola, non volevo. Ho urlato, mi dimenavo, stavolta il mio alunno e arrivato in mio soccorso e ha colpito l’uomo sulle gambe con un bastone, nel frattempo che lui si riprendeva siamo riusciti a salire in macchina, fare inversione e andare via. Non volevo che il mio alunno si sentisse appagato, gli toccavo il pene attraverso i pantaloni, gli ho detto di farmelo vedere ancora, non gli è sembrato vero, non ho neanche finito di dirglielo che lo aveva già fuori semi rigido. Adolescenza, ormoni a palla, lo infilerebbero anche nel buco della serratura. Gli ho intimato di accarezzarmi tette e cosce, lo vedevo smarrito, non capiva, ma non se lo è certo fatto ripetere. Arrivata a farlo diventare duro, ma duro veramente, prima però che cominciasse a venire, l’ho mollato all’improvviso togliendomi le sue mani di dosso e riprendendo il ruolo che fino a prima dell’ulteriore spettacolo porno in cui ero stata costretta a mostrarmi a lui, avevo deciso di ricoprire. Avevo ripreso la mia vendetta. Cosi, in quelle condizioni siamo arrivati a casa dei due ragazzi slavi che non credevano a quello che vedevano: la donna, la femmina per la quale avevano pagato fior di euro, adesso era lì, pronta ancora a soddisfare le loro voglie e questa volta senza bisogno di vincerne la benché minima resistenza; anzi …….. ero io che ...
    ... li incitavo e li stuzzicavo dicendo loro che se tutto quello che sapevano fare con una femmina eccitata era ciò che la scorsa volta mi avevano fatto, beh, allora, dicevo loro, siete proprio dei bambini. Questo faceva venire loro il sangue al cervello. Mi si sono scaraventati addosso, buttandomi sul letto, in pochi secondi ero completamente nuda. Le loro mani su tutto il mio corpo, le loro bocche a succhiarmi i capezzoli: uno ciascuno. Poi, mentre il primo mi offriva il suo pene da succhiare, l’altro piazzava la faccia tra le mie cosce. Mi infilava la lingua in figa, smetteva un po’, mi mordicchiava e succhiava leggermente il clitoride. Mi baciava la figa come se mi stesse baciando in bocca. Godevo come una matta e succiavo vorace il pene che mi invadeva la bocca. Venivo, non capivo quanto ma gli venivo in bocca. Finché uno mettendosi a pancia in su, mi ha fatto spalancare le cosce per cavalcarlo. Me lo stavo facendo. L’altro, dopo avermi fatto sfogare ballando sul cazzo dell’amico, mi si è piazzato dietro, mi hanno bloccata e dopo pochissimo li avevo dentro tutti e due. La sottile membrana che divide vagina e culo sembrava volersi lacerare dallo sfregamento di quei due cazzi grossi e durissimi. Mi faceva male, ma godevo, godevo e venivo fino a quando entrambi mi hanno sborrato dentro, uno in culo e un altro in figa. Ero esausta, ma anche loro. Non ricordo dopo quando mi sono ripresa dal torpore. C’era solo il mio alunno che non si era azzardato a toccarmi. Non siamo andati ...
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