1. Il suo nome è olivier, parte ii


    Data: 07/06/2018, Categorie: Tradimenti Autore: LoScrittore91

    Sono passate quasi ventiquattro ore e ancora non riesco ad abituarmi a quello che è successo, la situazione mi è sfuggita di mano e per la prima volta ho tradito Riccardo.
    
    Ora, a mente lucida, ringrazio Virginia di avermi inconsapevolmente fermata.
    
    Cosa sarebbe successo se non fosse tornata in tempo? Ci sarei andata a letto? Per quanto ero eccitata probabilmente sì, mi sento una merda soltanto a pensarci. Ricordo bene quegli istanti, eravamo completamente presi dalla foga, lo desideravo talmente tanto che il finale sembrava scontato.
    
    Sono sdraiata sull’enorme e comodo letto matrimoniale dell’Hotel, lo sguardo assente rivolto verso il soffitto bianco, chiunque entrando potrebbe scambiarmi tranquillamente per una salma.
    
    - Mi dispiace che ti ho interrotto, non pensavo minimamente che ti saresti spinta fino a quel punto. Ti conosco, so che sei sempre stata fedele a Riccardo. Per carità, la cosa non mi dispiace affatto, ho sempre desiderato che la mia migliore amica seguisse le mie orme -, afferma Virginia scoppiando a ridere.
    
    Giro la testa per un istante. È in piedi, all’entrata del bagno, indossa una semplice tuta nera che non rende giustizia al suo fisico impeccabile. Accanto a lei, sulla parete bianca della stanza, campeggia un gigantesco quadro che riproduce la Torre Eiffel in bianco e nero. Più in là, in fondo all’ambiente, c’è un’ampia vetrata che permette di accedere al balcone. Le immense tende blu notte, talmente lunghe da sfiorare il pavimento, sono ...
    ... ammassate alle estremità della vetrata in modo da consentirci di osservare il cielo che man mano si fa sempre più scuro annunciando così l’arrivo della sera.
    
    - Invece hai fatto bene. Stamattina al risveglio mi sono sentita una merda -, ribatto sospirando.
    
    - Che hai fatto di male? Eravate soli, su un divano, ma soprattutto vi desideravate l’un l’altro! -, esclama alzando il tono della voce, come a volermi rimproverare riguardo ai sensi di colpa. Poggia una spalla all’angolo della porta ed incrocia le braccia.
    
    - Tu la fai facile, non sei fidanzata -, le dico sbuffando.
    
    - Guarda, vedendo come sei ridotta, sono proprio contenta di non esserlo -
    
    Sorrido alla battuta. - Stasera mi ha chiesto di vederci -
    
    - Gli hai lasciato il numero? -, mi domanda sgranando gli occhi.
    
    - Si, fuori all’Hotel mentre tu salutavi Matteo. Tu a Riccardo no, immagino -
    
    - Ma che scherzi, mi avrebbe tormentato.
    
    Ok, è stata una scopata fantastica, ma dopo ognuno per conto suo -
    
    - Me l’ha chiesto, non sapevo che fare, per non fare la maleducata gliel’ho lasciato -
    
    - Capisco… vabbè. Ci è rimasto male quando gli hai detto che non vai? -
    
    - In realtà vado -, le rispondo sorridendo.
    
    Virginia fa un lungo sospiro, inizia a scuotere la testa tenendo lo sguardo inchiodato su di me. - Che intenzioni hai? -, mi domanda con uno sguardo sconsolato.
    
    - Non lo so, non sono nemmeno convinta di andare. Ho l’appuntamento fra due ore e non me la sento di disdire. Sono in confusione, aiutami! ...
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