1. Il suo nome è olivier, parte ii


    Data: 07/06/2018, Categorie: Tradimenti Autore: LoScrittore91

    ... l’ho davanti a me, pronto a soddisfare questa assurda fantasia. Sto sprecando un’occasione? E se me ne pentissi? Molte domande mi rimbalzano nella testa senza trovare risposte.
    
    Finiamo i drink praticamente in silenzio, come se qualcosa si fosse improvvisamente rotto. Olivier gentilmente offre, nonostante i miei inutili tentativi alla cassa. L’auto non è lontana, la raggiungiamo con una breve passeggiata. È silenzioso, sembra infastidito dalla risposta che gli ho dato, cerco di sdrammatizzare facendo qualche battuta sul cameriere guardone. Nulla da fare, sto male al pensiero di aver rovinato tutto.
    
    Sono sorpresa di me stessa, due giorni che lo conosco e mi fa questo effetto, già lo considero una persona importante. Così, la parte di me pentita delle parole dette, si sveglia inaspettatamente una volta entrati in auto.
    
    Siamo parcheggiati in un vicolo stretto, dove i palazzi bianchi si fronteggiano, quasi a toccarsi. I balconi appaiono vuoti, le finestre chiuse e non sembra esserci anima viva. La stradina è rischiarata, soltanto in alcuni tratti, dal bagliore proveniente dai pochi lampioni che si alternano ai margini della via. Noi ci troviamo in fondo, nella parte poco illuminata, lontano dagli sguardi indiscreti. Un cane abbaia in lontananza per qualche istante, dopodiché scende un silenzio surreale. Olivier infila le chiavi, pronto a partire, la sua espressione cela irritazione, delusione.
    
    - Fermati -, esclamo bloccandolo, la mia mano si aggrappa al suo ...
    ... braccio.
    
    Per la prima volta sento i suoi bicipiti, così marmorei da farmi impazzire, la sua pelle è liscia, fresca, impeccabile.
    
    - Perché? -, mi domanda flettendo le sopracciglia.
    
    Non gli rispondo, non saprei cosa dirgli, accosto il mio viso al suo e senza pensarci troppo inizio a baciarlo, il suo respiro ardente è come una dolce carezza.
    
    Il suo profumo, inconfondibile, stimola ancor di più la mia voglia di averlo.
    
    Ritrovo le sue labbra, tenere e voluminose, che inseguono le mie sfregandosi con una passione che prospera con il passare degli attimi. Nonostante il fastidioso sapore di alcool, riesco a distinguere il suo, quello di Olivier, quello che è sognato per l’intera nottata. Nell’auto si sente soltanto il tenero rumore dei nostri baci, delle nostre lingue assetate. Chiudo gli occhi, non riesco a credere che stia succedendo di nuovo, un brivido violento viaggia spedito lungo la mia schiena, è una sensazione indescrivibile.
    
    Ho reagito di impulso, senza pensare a Riccardo, alle conseguenze. Sta volta non ho alcun alibi, la colpa è soltanto la mia. Io l’ho cercato, io l’ho desiderato. Non ci sono Virginia e Matteo in un’altra stanza, siamo solo io e lui in un vicolo, nascosti da tutto e da tutti. Sono talmente eccitata da avere un solo pensiero fisso, il sesso.
    
    Tra un bacio e l’altro decido di sbilanciarmi, di togliermi finalmente quella curiosità. Pacatamente la mia mano destra scende e, senza esitare troppo, si deposita sul imponente rigonfiamento spuntato fra le ...
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