Il suo nome è olivier, parte ii
Data: 07/06/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: LoScrittore91
... -, rispondo guardando Olivier. Dall’espressione sembra parecchio infastidito dal comportamento del cameriere. Anche senza voltarmi mi accorgo che il ragazzo se n’è appena andato. Bevo un sorso del drink, ha un sapore forte, sono abituata al vino e devo ammettere che tutto quest’alcool mi disturba.
Beve anche Olivier, poi sorride abbandonando d’un tratto l’espressione seccata di qualche attimo prima. - È ancora valida la sfida? -, domanda, spiazzandomi.
- Non sono più tanto convinta di volerlo vedere, rispondo sorridendo maliziosa.
- Mi impegnerò a convincerti -
- Sei convinto di riuscirci? -, domando.
- Si, ho ottime possibilità -, risponde prima di bere un altro po' di drink.
- Vedremo -, ribatto inarcando le sopracciglia.
- Ti è piaciuto il ditalino? -, mi domanda con un sorriso provocatorio, i suoi occhi disarmanti sono puntati su di me.
Eccolo, è tornato alla carica. Sembrava un’uscita tranquilla, almeno fino ad adesso. Mi sembrava strano, in auto non ha menzionato nulla di quanto accaduto ieri sera, nemmeno un accenno. Ora vuole che ci ripensi, vuole convincermi, vuole farmi eccitare.
Faccio un lungo sospiro, in seguito inizio a mordere nervosamente il labbro inferiore.
- Non è stato male. Se ci ripensi ti fa effetto? -, domando con il cuore in gola, le mani cominciano a sudarmi. Olivier incrocia le braccia al petto, i suoi bicipiti sembrano esplodere. - Si, molto effetto -, mi risponde sorridendo, nei suoi occhi leggo il desiderio che ha ...
... di avermi.
- Quindi sei eccitato? -, domando, le parole escono lente, strozzate.
Istante dopo istante la sua espressione sembra sempre più lussuriosa.
- Perché non controlli tu stessa? -
Ormai, le mutandine che indosso, sono del tutto zuppe dei miei stessi liquidi.
La piacevole sensazione di calore fra le gambe cresce sempre di più, ad ogni sua parola, ad ogni suo sguardo.
- Mi fido -, rispondo con un mezzo sorriso.
Olivier scioglie le braccia, afferra il drink e beve un sorso di Long Island.
Durante questi movimenti non stacca lo sguardo da me.
- Controllare è un’altra cosa, rende più l’idea -, ribatte facendomi l’occhiolino.
Sorrido, dopodiché faccio un lungo respiro, l’ennesimo della serata.
- Non voglio tradire ancora Riccardo. Prima l’ho sentito per telefono, è stata dura mentirgli. Mi sono sentita una vera stronza -, gli spiego tornando seria.
- Hai l’occasione di provare un cazzo grande dopo tanti anni in cui ti sei dovuta accontentare di quei miseri 14 cm -, afferma bevendo un altro sorso, ora il suo sguardo è fisso sul tavolo.
- Ci siamo incontrati nel momento sbagliato -, gli dico. Abbasso anche io lo sguardo, sono in confusione totale. Una parte di me si è pentita di quelle parole, l’altra invece ha preso il sopravvento. Ho voluto mettere le cose in chiaro, anche se non sono pienamente convinta. Ha ragione, mi sono accontentata per amore. Quante volte ho sognato di farmi un nero dotato? Mille, duemila, ho perso il conto. Ora ce ...