1. Il suo nome è olivier, parte ii


    Data: 07/06/2018, Categorie: Tradimenti Autore: LoScrittore91

    ... sue gambe. Ormai il suo pene è rigido come un pezzo di ferro, con le dita stringo, sfioro, c’è l’ha talmente lungo che non sembra finire mai. I nostri baci si fanno più intensi, lo sento ansimare, godere. Provo, nonostante lo scomodo tessuto dei jeans, ad abbrancarle la bestia, rendendomi conto che oltre alla lunghezza può vantare di essere dotato anche i termini di circonferenza.
    
    - È vero, stai messo bene -, gli sussurro baciandolo.
    
    - Mi fai impazzire >>, ribatte con gli occhi socchiusi e l’espressione contratta dal piacere. Intanto porto giù anche l’altra mano, cominciando così a trafficare con la sua cintura di pelle. Me l’aspettavo più difficile, nel giro di pochi infatti riesco a slacciarla ed abbassare la zip dei jeans. Ora soltanto i boxer mi dividono dalla carne.
    
    Vederlo così eccitato mi riempie d’orgoglio, vuol dire che ci so fare sul serio. Non è il ragazzino di 18 anni che ti fa un complimento senza senso, qui si tratta di un calciatore della serie B francese a cui le ragazze non mancano di certo. La domanda ora è quanto spingersi in fondo? Sono veramente convinta di scoparmelo qui, in un vicolo di Parigi, sul sedile della sua auto, con il rischio che passi qualcuno? Non so cosa fare anche se è proprio l’idea di essere beccati che mi stuzzica.
    
    Improvvisamente smette di baciarmi ed io arretro il viso, spaesata. Penso che vuole fermarsi ed invece tutt’altro, rimango a guardarlo mentre abbassa i jeans scoprendo le sue gambe atletiche, splendide. I boxer ...
    ... sono deformati dall’erezione, come una piramide la cui punta svetta prepotentemente. La sua espressione è tutto un programma, l’eccitazione che leggo sul suo volto non ha eguali. Faccio un lungo sospiro che nasconde tutta la mia ansia, la paura di fare un errore madornale.
    
    Afferra le estremità dei boxer e, con un gesto risoluto, se li sfila, facendo svettare il suo pene nero come una molla. Lo esamino affascinata, è così smisurato, le venature sono perfette come in un disegno. Il pube è privo di peluria, i testicoli appaiono voluminosi.
    
    Sgrano gli occhi, quello di Riccardo non è nemmeno confrontabile, è come mettere una spada titanica contro un bastoncino di legno. È di più di quello che immaginavo, forse arriva a 22 centimetri, o 23, non saprei. Non sono esperta, è il secondo che vedo.
    
    - Non ti spogli? -, mi domanda.
    
    - Non lo so, potrebbe arrivare qualcuno da un momento all’altro-, ribatto con la voce strozzata, assalita dal panico. Do un’occhiata al vicolo, a parte noi non c’è nessuno.
    
    Da qui sembra un quadro, anche le foglie a terra sono immobili.
    
    È una bugia, una scusa per prendere tempo, per pensare. L’arrivo di qualcuno è l’ultimo dei miei pensieri, tradire Riccardo invece è qualcosa che mi rende agitata.
    
    - Tranquilla, qui non ci vede nessuno -, afferma Olivier.
    
    - Va bene, ma facciamo in fretta -
    
    Sfilo i stivaletti, poi apro la zip laterale della gonna, quindi me ne libero lasciandola sul tappetino dell’auto. Abbassando lo sguardo noto una ...
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