1. 180 - Valentina, l'amica Veronica e suo figlio


    Data: 07/06/2018, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Incesti Lesbo Autoerotismo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... ci vediamo da tanto tempo sono pur sempre una tua amica!�Le sue domande erano molto precise ed io facevo fatica a rispondere, poi il vino che avevo bevuto mi diede un po' di coraggio e decisi di confidarmi:�Sessualmente, sai, la situazione stava diventando invivibile.��Cosa intendi dire?�Quando, sottovoce, bisbigliando appena, le raccontai che Marco prima di arrivare a comportarsi come se non provasse più nessuna attrazione per me, aveva cominciato a possedermi solo ed esclusivamente come se io fossi un uomo, mi resi conto che la cosa, oltre ad interessarla, l'eccitava. Lei, riempiva i nostri bicchieri con la stessa velocità con cui li svuotavamo.�In poche parole vuoi dire cheee��. tii���. inculava?��Beh... sì... mi sottomettevo volentieri. D'altra parte a me è sempre piaciuto, non avevo di certo problemi ad accontentarlo..��Hai detto che ti è sempre piaciuto prendertelo nel�. culo???��Sì... non è che sia giunta al matrimonio vergine... Da ragazza ho avuto le mie esperienze... come tutte...�Dopo un breve giro di parole, però, finii per raccontarle di come il mio culetto avesse perso la sua verginità quando avevo appena diciotto anni. Il vino mi stava aiutando e avevo abbandonato ogni reticenza e non avevo più alcuna vergogna. Le dissi che ero molto sensibile, da quella parte, che fin da giovane mi masturbavo frequentemente e spesso mi solleticavo anche nell'ano infilandoci un ditino o anche due. Lo facevo cercando di capire quali sarebbero state le sensazioni che avrei ...
    ... provato in seguito con il cazzo di un ipotetico amante. Mi vergognavo, quando mi masturbavo e mi infilavo anche le dita nel culo, ma godevo più intensamente di quando mi toccavo soltanto la fessura.�Farsi sodomizzare, non piace a molte donne, ma tu, evidentemente, sei speciale... E cos'altro ti chiedeva di fare?�Capii che Veronica si stava eccitando sempre di più; voleva sapere tutto, anche i minimi particolari. Più le raccontavo, più il mio corpo si distendeva. Mi sentivo svuotata e sollevata. Con Veronica non avevo paura, come con mio marito, di dire qualcosa di scurrile e impudico; stavamo ritrovando la complicità di un tempo.Mi spiegò poi che stava cercando una coinquilina che l'aiutasse a sostenere le spese dell'appartamento.�Se vuoi, puoi rimanere, in attesa di trovare qualcosa di diverso.�Nonostante non avessi problemi economici mi faceva piacere vivere sotto lo stesso tetto con un�amica e quindi accettai subito la sua proposta. Mi fece visitare l�appartamento e nella stanza da letto vidi un grande giaciglio, più delle classiche due piazze di un matrimoniale.Era immenso, glielo dissi e lei si mise a ridere dicendomi che lo aveva scelto tra molti altri proprio per quella sua caratteristica. Poi lei lesse nei miei occhi il dubbio che avevo dentro e che non osavo esternare, lei mi diede immediatamente la risposta da me voluta���Saremo obbligate a dormire insieme. Hai dei problemi per questo?�Immaginai il suo corpo snello di fianco a me e provai una sensazione strana. Non avevo ...
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