1. La troia di mio zio 1 - il sogno diventa realtà


    Data: 07/06/2018, Categorie: Trans Autore: mipiaceilcazzo, Fonte: Annunci69

    Luciano era da sempre stato il mio zio preferito, quando ero piccolo perché mi portava sempre regali e dolci, ora che ero cresciuto e che avevo scoperto di essere intimamente troia perché rappresentava il maschio dei miei sogni da puttana: maturo, fisicamente imponente (era altro 1.90 circa), con la pancia un po’ pronunciata che nei maschi trovo così eccitante, molto peloso e con due cosce così virili e maschie da procurarmi dei brividi ogni volta che le vedevo. Era il marito della sorella di mia madre e da sempre le nostre famiglie erano molto legate e si frequentavano costantemente, tanto che d’estate andavamo spesso alla casa al mare insieme. I rapporti erano rimasti tali anche quando mia zia era venuta a mancare, tanto che l’estate precedente eravamo tornati a casa al mare insieme, con mia cugina Valeria (27 anni) che era rimasta con noi quasi per un mese intero, mentre Luciano veniva e si fermava a dormire di tanto in tanto. Ogni volta che lo vedevo in costume mi sentivo ardere dal desiderio, tra l’altro lo slip del costume molto attillato lasciava pensare ad una dotazione davvero notevole. Non posso negare che molte volte pensavo a lui nelle mie fantasie da troia e in particolare nell’ultimo periodo più volte , quando nella mia camera indossavo intimo da troietta, immaginavo e sognavo di essere sua. Luciano abitava ad una cinquantina di chilometri da noi, gestiva due carrozzerie, una ad un paio di chilometri da casa sua, l’altra nella città dove abitavo, all’epoca ...
    ... ancora con i miei genitori. Avevo 26 anni e quella primavera stavo preparando la tesi e non immaginavo minimamente quello che mi sarebbe capitato. A fine aprile Luciano mi chiamò per dirmi che doveva parlarmi, il giorno successivo venne a casa e mi disse (c’erano anche i miei genitori) che la figlia Valeria, che si era laureata da qualche mese e, in attesa di trovare qualcos’altro, l’aiutava a gestire la contabilità delle due officine, sarebbe partita per uno stage di 15 giorni in Lombardia. Per questo mi chiese se in quei 15 giorni me la sentivo di andare da lui per sostituire Valeria. Il patto era che la mattina studiavo e preparavo la tesi a casa sua e il pomeriggio andavo nell’ufficio dell’officina vicino casa sua a sistemare le pratiche. Nei giorni precedenti al trasferimento da lui avevo pensato se portarmi dietro intimo femminile sexy , magari per indossarlo come facevo a casa mia quando non c’era nessuno, ma alla fine avevo pensato che non era il caso, per evitare problemi. Arrivai da lui il pomeriggio intorno alle 17, passai in officina e poi insieme ci recammo a casa sua.
    
    Lui mi fece vedere la camera dove avrei dormito (era di mia cugina) e mi disse di sistemare le mie cose, un po’ nell’armadio e un po’ nei cassetti che trovavo liberi. Poi mi fece vedere dov’era il computer sul quale avrei potuto lavorare sulla mia tesi e mi salutò per tornare il officina, dicendomi che sarebbe tornato tardi perché terminato il lavoro si doveva vedere con il commercialista e non ...
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