1. La terra natìa non si dimentica


    Data: 16/06/2018, Categorie: Incesti Autore: rococo, Fonte: RaccontiMilu

    ... più grandi, Pietro e Nicola, entrambi già sposati, che a scuola non avevano combinato nulla e che non perdevano l�occasione per ironizzare sulla vita comoda che la famiglia riservava a me, l�intellettuale di casa.Dopo alcuni giorni che ero a casa mia madre insistette perché non poltrissi soltanto a letto, perché mi facessi vedere in giro e almeno compissi qualche dovere, come quello di andare a far visita alla zia Assunta, sorella maggiore di mio padre, che si era infortunata ad un piede.La zia era una 54enne zitella e burbera, ma tutt�altro che spiacevole fisicamente, alta e robusta, con un culone largo e sodo e due tette non disprezzabili, una terza misura abbondante. Era maestra elementare, ma, come buona parte delle donne di paese, non faceva nulla per rendersi attraente, con quei suoi tailleurs fuori moda, quei capelli raccolti e tirati e quegli occhiali da segretaria di biblioteca.Quando arrivai a casa sua mi accolse con un acido:- Ah, chi si rivede?!... ti sei ricordata di avere una zia, finalmente�.Aveva una gamba ingessata e si aiutava a camminare con un bastone. Mi raccontò che era caduta accidentalmente e si era ridotta in quelle condizioni che l�avrebbero costretta al gesso per almeno altri 15 giorni. Eravamo seduti in salotto e lei mise la gamba ingessata sulla sedia, e così facendo la vestaglia si aprì mostrando la coscia fin quasi all�inguine. Fui subito attratto dalla visione di quella cosciona ben tornita e, istantaneamente, il pisello reagì gonfiandosi ...
    ... sotto la patta dei jeans. Erano passati venti giorni dall�ultima volta che Iole era venuta a riscaldarmi il letto. Anche l�astinenza faceva il suo effetto. Respirai forte per dissimulare, poi azzardai:- Zia, vuoi che ti faccia un massaggio alla gamba?- No, no, che mi fa male�. Però, grazie della premura� Veramente ne avrei bisogno, ma alla schiena. Mi tormenta da quando con questa ingessatura non posso camminare bene. Ma tu che ne sai di massaggi?.... ci vorrebbe un fisioterapista.- E qui ti sbagli zia, sono bravissimo a fare i massaggi. A Bologna me lo ha insegnato un mio compagno di università che ha fatto un corso�.Ovviamente era tutto inventato. L�eccitazione mi suggeriva di recitare sino in fondo la mia parte. La zia riflettè un attimo, poi, pensando che davvero avrei alleviato la sua sofferenza, accettò. Le dissi che avrebbe dovuto distendersi sul letto e togliersi la camicetta, e lei eseguì senza battere ciglio.Le mie mani cominciarono a scorrere sulla schiena dall�alto verso il basso. Sempre più in basso fino ad arrivare all�inizio delle natiche. Anche se non avevo mai effettuato un massaggio, evidentemente ci azzeccavo, visto che la sentivo sciogliersi sotto le mie mani. Col passare dei minuti mi feci più audace e abbassai un po� la gonna scoprendo la parte superiore delle natiche sorprendentemente sode. L�eccitazione crebbe ulteriormente e mi rese più paraculo e più impertinente:- Però zia, lo sai che sei messa proprio bene!?- Peppuccio, non prendermi per �..- Zia, non ...
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