1. Prigione di seta


    Data: 19/06/2018, Categorie: Etero Autore: valestra83

    ... ora, a mente fredda, capì: si sentiva vulnerabile. L’atteggiamento di quell’uomo, il suo sguardo penetrante e il suo timbro posato ma deciso l’avevano destabilizzata emotivamente e le sue difese erano inesistenti. Per lei, risoluta e sempre tempestiva nella risposta, fu un duro colpo e mentre si voltava per recarsi all’uscita della biblioteca vi fu una domanda che lambiccò il suo cervello minuto dopo minuto: era stato lui a neutralizzare le sue difese o era stata lei a renderle inefficaci? Merito dell’abilità di quell’uomo o debolezza da parte sua? Una volta varcata l’uscita della biblioteca una brezza fresca le investì il volto, accarezzandole le guance come una mano vellutata. Chiuse gli occhi e trasse un profondo respiro, come se quella situazione vissuta in sala l’avesse per un attimo privata di ossigeno rendendola oppressa. Si ricordò di doversi scusare con Elisa ma mentre digitava il messaggio sul display del cellulare, quelle sensazioni le ritornavano in mente, come un dardo scagliato da una parte all’altra del suo cervello. La sveglia indicava le 23:37 mentre Aurora fissava il soffitto da sotto le coperte. Era stata una giornata particolare, insolitamente stressante nonostante non fosse periodo di lezioni in facoltà. Cercava invano di prendere sonno ma evidentemente quella sera Hypnos non voleva saperne di lei. Si sentiva stranamente irrequieta, c’era qualcosa che l’aveva turbata. Dopo qualche istante di riflessione capì che non c’era “qualcosa” bensì “qualcuno” ...
    ... ad averla turbata: quell’uomo. Continuava a ricordare la dinamica dell’incontro come se davanti a se avesse delle diapositive che scorrevano una dopo l’altra e continuava a non capire quale fosse il motivo di tale turbamento. “Basta!” sbottò sottovoce “Devo distrarmi…altrimenti stanotte non chiuderò occhio!”. Spinse le coperte e si mise a sedere sul letto appoggiando la schiena alla parete fredda dietro di lei, un brivido le corse lungo la schiena. Prese il portatile dalla scrivania e dopo averlo appoggiato sulle gambe digitò Omegle sulla barra di ricerca di Google. Lei stessa si sorprendeva di come una ragazza come lei potesse frequentare a volte un sito del genere. Era riuscita, nel tempo, a trovare una doppia motivazione: divertimento adolescenziale e fascino per quel contrasto. Si recava su Omegle poche volte, giusto quando voleva farsi due risate prendendo in giro i troll e i maniaci oppure quando decideva di voler trasgredire un po’ nel suo piccolo provando a divertirsi con qualche sconosciuto. Quest’ultima opzione non la entusiasmava moltissimo ma le piaceva molto il contrasto che si veniva a creare perché stuzzicare eroticamente qualche emerito sconosciuto in chat la faceva sentire…”sporca” e provocatrice. Era un contrasto che l’aveva sempre divertita ed eccitata, purezza mista a malizia, curiosità culturale mista a curiosità erotica, compostezza nella vita reale mista a trasgressione virtuale. Inoltre la cam era sempre spenta, si recava solo per chattare, era molto ...
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