Prigione di seta
Data: 19/06/2018,
Categorie:
Etero
Autore: valestra83
... labbra gonfie e umide. Cacciò un altro gemito sommesso. Aurora non poteva vedersi ma in questo preciso istante era bellissima. Una ragazza così attraente con la maglietta sollevata sopra il seno, gli slip scostati, una mano sul capezzolo ormai duro come un chiodino e l’altra impegnata a masturbarsi. Le sue gote erano arrossate e il suo sguardo era vitreo per l’eccitazione. Era la rappresentazione della femminilità peccaminosa, ricolma di voglia e di eccitazione. Con la mano destra risalì un po’ più su andando sul clitoride, era già gonfio e quando lo sfiorò ebbe uno spasmo lungo la schiena. Lo stimolò con la punta delle due dita, grattandolo con intensità prima dal basso verso l’alto e poi in senso rotatorio. Grondava ormai umori e diveniva sempre più calda, sempre più desiderosa. Con l’altra mano strinse il seno affondando le dita in quel globo di carne morbida, soda e calda come avrebbero sicuramente voluto fare tanti ragazzi che la conoscevano. In quel momento si sentì ancora più sporca, indecente. E le piacque. Molto. Le piacque talmente tanto da sorridere in modo lussurioso mentre l’altra mano continuava a torturare il clitoride sempre più vibrante e gonfio. Le piccole labbra iniziarono a contrarsi, avvertiva l’orgasmo montare inesorabile. Il suo bacino ondeggiava sul materasso, si dimenava in preda all’eccitazione. Improvvisamente nella sua mente apparve quell’uomo ed ebbe un sussulto. Rallentò per un attimo le dita per essersi sorpresa di averlo pensato proprio in ...
... quel momento concitato ma dopo una frazione di secondo, come se fosse manipolata da qualcuno, aumentò subito la pressione delle dita sul clitoride gonfio e strinse il seno destro più forte che potesse immaginando che fosse quell’uomo a farlo. Nell’aria odore di sesso, di femmina eccitata, di sudore. L’orgasmo arrivò impetuoso, serrò d’istinto le gambe attorno alla sua mano e tutto il suo corpo venne attraversato da convulsioni mentre dei succhi colavano dalle sue labbra sollecitate. Il battito era alle stelle, le tempie sudate pulsavano e delle scariche elettriche partivano dalla zona del clitoride dipanandosi fino al cervello, facendola tremare per i forti spasmi. Sollevò il bacino dalla superficie del materasso, tesa come una corda di violino. Dovette mordersi il labbro quasi a farlo sanguinare per non farsi sentire mentre rantolava di goduria. Fu un orgasmo squassante, uno dei più potenti che abbia mai avuto. Lentamente, dischiuse le gambe flettendole nuovamente lungo il materasso mentre con la mano continuava ad accarezzarsi leggermente le grandi labbra completamente sporche di umori. Lasciò la presa dal seno destro facendo ricadere il braccio e il suo capo si riappoggiò sul cuscino voltandosi sul lato destro. Rilassò le membra, appagata benché spossata. L’endorfine provocate dall’orgasmo scorrevano nel suo sangue facendola sorridere ad occhi semichiusi. Il mondo esterno era non più percepibile come prima, i suoni e i rumori della città provenienti dall’esterno giungevano ...