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Portraits: Nascita di una perversione
Data: 21/06/2018, Categorie: pissing, Autore: Leliste
... utilizzare le chiavi in casa quando siamo da soli. Tolsi dunque la mandata e questa azione, talmente semplice e allo stesso tempo carica di significato, mi risuonò in testa come una forzatura. Era nella mia natura chiudermi a chiave in bagno, anche quando stavo solo a casa mia. Il fatto di dover cambiare questa mia abitudine per richiesta esplicita della mia compagna era qualcosa di certamente lodevole, ma quale era il prezzo? La libertà di espressione? La libertà di parola? La libertà di pensiero? Il cielo si fece cupo sopra di me. Il clima sembrava impazzito. Pochi minuti dopo avrei scoperto quale fosse il vero prezzo da pagare. Era iniziata la grande perturbazione. Lei entrò in bagno senza bussare. Mi fissò. Io ricambiai lo sguardo. “Stavi di nuovo mettendo la chiave, vero?” disse con tono quasi ammonitore. “Si... ogni tanto l'abitudine. Ma l'ho tolta subito, non hai notato?” replicai io, già infastidito da quegli atteggiamenti. “Si, ho notato. Grazie. Anche perché tu qui hai un bagno solo e spesso mi capita di dover usufruire del bagno tempestivamente.” “Devi andare in bagno...?” “Eh si. Ti dispiace?” “Si ok. Esco subito.” risposi io. Lei sbuffò. “Non ho intenzione di farti interrompere quello che stavi facendo! Finisci di lavarti i denti e non ti preoccupare...” “Ma cosa dici? Non ci sono problemi per me...!” risposi io, quasi preso dalla botta. “E allora posso entrare, si?” chiese lei, impaziente. “Entra...!” risposi io, esausto e abbastanza avvilito da tutta quella ...
... discussione. “Grazie.” Lei entrò e si diresse verso il gabinetto. Io uscii e chiusi la porta alle mie spalle. Era diventata davvero strana nei modi di fare. Qualcosa non quadrava. La aspettai in cucina, in piedi e con le braccia conserte. Non appena tornò dal bagno ripresi il discorso lasciato a metà. La pioggia era forte e incessante. Una burrasca si stava abbattendo sul nostro rapporto. “Mi spieghi perché ti pesa così tanto questa faccenda del bagno?” chiesi io. “Semplice, Marco. Ti vedo intimorito. Ti vedo poco in sintonia. E' come se quello che ti ho chiesto di fare lo facessi per forza. Non lo sentissi naturale.” disse lei. Io andai su tutte le furie. Mi aveva proprio fatto incazzare. “Ma che problema c'è se uno preferisce stare in bagno da solo? Siamo sempre assieme, facciamo tutto assieme. Un momento di privacy non è concesso?” Lei mi guardò, stupita dal mio cambio di registro. “Intanto calmati. Stiamo discutendo normalmente.” provò a dire lei. “Ma io sono calmo! Il fatto è che trovo questa storia abbastanza priva di senso...! Mi fai sentire parecchio inadeguato per qualcosa di inesistente.” Lei mi guardò intensamente. Capì d'aver esagerato. Si morse il labbro. “Perdonami. Io ci tengo molto a te. Scusami se hai interpretato male. Quello che voglio è che tu ti senta assolutamente libero in mia presenza... soltanto questo. Ho come avuto l'impressione che tu facessi certe azioni solo per fare contenta me. E' una caratteristica di te che purtroppo devo accettare... chiuditi ...