1. Portraits: Nascita di una perversione


    Data: 21/06/2018, Categorie: pissing, Autore: Leliste

    ... pure a chiave se vuoi. Non ti voglio forzare.” Tsunami. Inondazione. Terremoto. La sua risposta è stata come un cataclisma naturale per la nostra vita di coppia. L'avevo costretta a ritornare sui suoi passi perché io manifestavo insofferenza. Lei voleva che mi aprissi a lei in tutto e per tutto, senza lucchetti, senza serrature. Era un discorso sulla fiducia. Nè più né meno. E io agivo forzatamente, spinto dalla paura di sbagliare piuttosto che dal vero entusiasmo di condividere. E questo lei lo notava. Riflettei molto quella sera, mentre le condizioni climatico/emotive impazzivano. In fondo, quello che lei stava facendo non era altro che un test: Un test per vedere fino a quanto ero disposto a darle fiducia e entrare nella sua vita. ---PROVE DI FIDUCIA--- Ripensai molto agli eventi che avevano caratterizzato la nostra seconda fase di relazione. Lei aveva trasferito molte cose a casa mia. Io quasi nulla da lei. Preferivo tenere una parvenza di indipendenza mentre al contrario lei si apriva con me al 100%. Invadeva i miei spazi perché desiderava che facessi lo stesso con lei. Il bagno e la porta chiusa a chiave erano solo il pretesto. L'anticamera di un mondo fatto di sentimenti, paure e incomprensioni. Lei avvertiva tutto questo e lo accettava. Mi sentivo in difetto. Decisi che dovevo dimostrarle fiducia. Non bastava aprire le porte di casa mia. Per dimostrarle davvero qualcosa, dovevo essere io a varcare le porte che teneva aperte lei. Fu così che la scenetta del bagno si ...
    ... trasformò nel nostro palcoscenico. Il nostro esperimento per costruire una relazione davvero forte. Lei non mi domandò più nulla. Mi lasciò libertà di azione, senza imporsi. Ora era il mio turno. La mia mossa. Una sera, a casa sua, trasportai una piccola borsa con alcuni vestiti. Lei mi domandò come mai li avessi portati. Le risposi che poteva essere utile lasciare qualcosa da lei oltre al semplice cambio di mutande o lo spazzolino. Lei non disse nulla ma sembrava soddisfatta da quella mia scelta. Tuttavia, il vero obbiettivo era un altro. E intendevo raggiungerlo quella sera stessa. “Vado a lavarmi i denti. Tu, intanto, puoi accenderti la televisione, se vuoi.” disse. “Vengo pure io.” risposi. Lei mi guardò con fare interrogativo ma non disse nulla. Entrammo in bagno insieme e ci lavammo i denti. In silenzio. Era molto strano. Sebbene il lavarsi i denti fosse un'azione normale da compiere, di certo in quell'attimo ci sentivamo tutti e due come stranamente attori di una strana recita. Finita la pulizia dentale lei mi guardò e disse “Dovrei fare la pipì, adesso.” “Ok.” risposi io. Lei continuò a guardarmi, incuriosita da quel mio modo di fare totalmente diverso dal solito. Poi si diresse verso il gabinetto, quasi incerta sul da farsi. “Che fai... non esci?” mi chiese lei. “Se vuoi che io esca va bene, posso uscire.” risposi io. “Guarda che non devi dimostrarmi nulla...eh? Se vuoi uscire puoi farlo anche da solo. Non c'è bisogno della mia approvazione.” aggiunse Lavinia. “Se per ...
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