1. La mia vita da Bull 11: Il passato perverso di una casalinga repressa


    Data: 22/06/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Bull del nord, Fonte: EroticiRacconti

    ... “Forza, fallo!” lo sfidava con lo sguardo, continuando a masturbarmi facendomi quasi male. Lui estrasse il suo cazzetto in silenzio e prese a farsi una sega. Scoppiai a ridere così come sua moglie. Non mi piaceva la crudeltà ma ancora mi bruciava per come mi aveva trattato prima. Lei prese ad ignorarlo rivolgendomi la sua attenzione. Prese a leccarmi le palle mentre con la mano destra prese a masturbarmi lentamente strappandomi dei gemiti di piacere. L’idea di succhiarmi le palle mentre il marito guardava doveva eccitarla parecchio, prese a gemere come se la stessi scopando, a muovere il bacino e a stringere le gambe. “ho sempre avuto una passione per i cazzi giovani” disse tra una leccata e l’altra alla mia cappella mentre la mano non smetteva lo scappellamento. Il marito era paonazzo in volto e si masturbava come un pazzo. “Cosa intendi?” Le chiesi, curioso di sapere di più sulla sessualità complessa di quella donna dell’alta borghesia. Lei mi fece un sorriso e si sollevò, sempre tenendomi per il cazzo mi guidò al divano facendomi sedere e sedendosi accanto a me. Senza mai smettere di masturbarmi cominciò a raccontare due episodi della sua adolescenza che influirono in maniera indelebile sulla sua sessualità da adulta. Ero sempre stata una ragazza riservata, diffidavo delle persone. Probabilmente per colpa di mio padre, un uomo estremamente rigido e tirchio d’affetti. “Non mischiarti con la plebe, guardali per quello che sono!” Era solito dirmi quando mi comportavo in ...
    ... maniera che per lui era troppo popolare. Mi ricordo una volta, quando ero ancora bambina, una sberla quando mi scoprii che giocavo con la figlia del giardiniere. Le percosse erano rare ma mi faceva molto più male lo sguardo di disappunto che mi lanciava. Eravamo ricchi, molto ricchi, avevamo un’azienda che produceva olio d’oliva rinomato in tutta la Calabria. Avevamo una bellissima tenuta sul mare con un enorme uliveto. Non contavo nemmeno quanti lavoravano per la nostra impresa. Nella prima adolescenza non mi era mai interessato il sesso, quando i compagni della scuola privata che frequentavo cominciarono a fare le prime esperienze, a guardare i giornalini porno e a sviluppare una normale curiosità per il sesso opposto io le rigettai completamente, memore delle parole e dello sguardo duro di mio padre. Man mano che crescevo tutte le mie amichette, tutte di buona famiglia, piano piano, cadevano preda di quella che per me era un vizio sporco. Solo una, Caterina, mi restò fedele disprezzando quelle pulsioni carnali. Mi ricordo la mia estate dei 18 anni, li ebbi il primo approccio con il sesso. Caterina era stata via in vacanza, in Messico. La vedevo diversa, mi accorsi subito che qualcosa era cambiato in lei. Ero rigida, ma non scema. Dalla ragazza timida che era sprizzava energia da tutti i pori, quasi da infastidirmi, lei che era sempre stata la ragazza “beta” del duetto. Nell’ultimo anno eravamo sbocciate, eravamo cresciute di statura, l’accenno di seno adolescenziale era ...
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